PD. BERSANI VEDE COMUNISTI: UNIONE NON TORNA, MA DIALOGO RIPRENDE
(DIRE) Roma, 30 ott. - "L'Unione non c'e' piu'. Ma questo non significa che non riprenda il dialogo su temi centrali
come la legge elettorale, la democrazia, e soprattutto la crisi economica e sociale". Pier Luigi Bersani, dopo aver
incontrato Oliviero Diliberto e Paolo Ferrero sintetizza i termini di un nuovo percorso di confronto con i leader
dei due partiti comunisti.
L'Unione non tornera' perche' "il sistema politico e' cambiato- dice Bersani- ma il tema di oggi e' costruire
un'alternativa al centrodestra. Non vediamo possibilita' di alleanze di governo" con Prc e Pdci "ma e' possibile
invece un accordo sui temi della democrazia, la legge elettorale, e la crisi. Su questi temi sono disponibile a
parlare con tutti". (Rai/ Dire) 16:20 30-10-09
PD: BERSANI-FED.SINISTRA, NON PIU'UNIONE,SI'BATTAGLIE COMUNI
COLLABORAZIONE SU EMERGENZA SOCIALE E QUESTIONE DEMOCRATICA
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Il Pd e i partiti della sinistra radicale non mirano a far rinascere una alleanza di governo
come e' stata l'Unione, ma sono interessati a tenere vivo un 'confronto' e a condurre insieme alcune 'battaglie
comuni', per esempio sulla emergenza sociale o sulla questione democratica. Lo hanno detto Pier Luigi Bersani, Paolo
Ferrero e Oliviero Diliberto al termine del loro incontro avvenuto nella sede del Pd, al quale era presente anche
Cesare Salvi. IA 30-OTT-09 16:22
PD:BERSANI-FED.SINISTRA,NON PIU' UNIONE,SI' BATTAGLIE COMUNI(2)
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Bersani, al termine dell'incontro, ha spiegato che tra il Pd, da una parte, e Prc-Pdc
dall'altra, c'e' 'una diversita' sull'esigenza di concepire una prospettiva di alleanza di governo'. Tuttavia i
Democratici e la Sinistra radicale concordano nel vedere 'un nesso tra l'emergenza sociale e quella democratica'.
Questi due punti, ha detto ancora Bersani, possono essere al centro di iniziative comuni: 'percio' - ha osservato -
e' interesse di tutti che i nostri partiti continuino a parlarsi, anche senza la prospettiva di dar vita a una
coalizione'.
Pur 'non prevedendo un'alleanza di governo in senso classico', ha spiegato ancora Bersani, Pd e sinistra radicale
hanno concordato sulla possibilita' di 'convergenze da trovare in sede locale e nelle diverse regioni'.
'Abbiamo ricominciato a parlarci - ha detto Ferrero - dopo il periodo in cui, con le leggi che introducevano soglie
di sbarramento, c'era l'attitudine a far scomparire la sinistra'.
Su questo punto ha concordato Oliviero Diliberto: 'c'e' stato un clima davvero buono'.
Ferrero ha confermato che tra le due parti c'e' una 'differenza' che impedisce di pensare 'ad una alleanza di
governo', ma e' pur vero che 'l'istanza di battere Berlusconi riguarda tutti'. Il segretario del Prc ha concordato
sul fatto che 'l'emergenza sociale e la questione democratica possono essere terreni di battaglie comuni'. Concetti
questi ribaditi anche da Diliberto.
Insomma, ha sintetizzato Bersani, 'l'unione non c'e' piu', e la questione ora e' costruire un'alternativa. Per fare
questo - ha domandato infine - il tema della democrazia e di una nuova legge elettorale e' interessante o no? Il
tema della crisi economica e sociale e' un tema rilevante o no?'. (ANSA).16:36
PD: BERSANI, UNIONE NON C'E' PIU' MA CON COMUNISTI SI PUO' DIALOGARE =
LEADER DEM VEDE FERRERO E DILIBERTO, NO PROSPETTIVA GOVERNO
Roma, 30 ott. - (Adnkronos) - "Il tema oggi e' costruire l'alternativa. Non vediamo possibilita' di alleanze di
governo, ma questo non significa che non dobbiamo avere un dialogo su temi come le riforme, la democrazia, la crisi
sociale". Pierluigi Bersani non intende tornare al passato ("l'Unione non c'e' piu', il sistema e' andato evolvendo,
e' cambiato"), ma non vuole nemmeno chiudere completamente la porta ai potenziali interlocutori del Pd. Il
segretario dei democratici ne ha parlato oggi con Oliviero Diliberto e Paolo Ferrero.
"Abbiamo registrato il fatto che abbiamo prospettive che non rendono possibile una alleanza di governo, perche' ci
sono cose che ci distinguono. Ma il problema del Paese, il nesso tra problematiche democratiche e sociali, questa
emergerza ci indica di ragionare assieme", ha spiegato Bersani. "C'e' un clima diverso, davvero buono.
Ci sono delle differenze programmatiche, ma anche due terreni di battaglia comuni: l'emergenza economico-sociale e
la questione democratica", ha detto Oliviero Diliberto. 16:43
PD: BERSANI, UNIONE NON C'E' PIU' MA CON COMUNISTI SI PUO' DIALOGARE (2) =
(Adnkronos) - "Abbiamo ricominciato a parlare, dopo un periodo in cui l'attitudine sembrava quella di far sparire la
sinistra -gli ha fatto eco Paolo Ferrero-. Ci sono delle differenze tra le nostre politiche che non ci permettono di
ragionare su alleanze di governo, ma battere Berlusconi e' una istanza che ci riguarda tutti". Un tema concreto su
cui il Pd intende misurarsi con Prc e Pdci sono le regionali.
"Vedremo luogo per luogo se sara' possibile, sul profilo programmatico, fare delle convergenze", ha detto Bersani.
"Noi abbiamo posto la pregiudiziale della questione morale, come anche quella dell'intervento per i piu' deboli. Su
queste basi vedremo dove trovare un accordo", ha chiarito Ferrero. 16:45
PD: INCONTRO BERSANI CON FERRERO, DILIBERTO E SALVI. PROVE DI INTESA =
(ASCA) - Roma, 30 ott - In musica si userebbe la formula di 'andante moderato' per definire il dialogo che e' stato
aperto oggi tra il Pd e i partiti della cosiddetta sinistra radicale: Prc, Pdci e Socialismo 2000.
Incontro che ha visto come partecipanti da una parte il segretario democratico Pier Luigi Bersani e dall'altra parte
del tavolo Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto e Cesare Salvi.
Il risultato e' stato una riapertura del dialogo (o 'confronto' come preferisce dire Bersani) che si era interrotto
alle elezioni con la 'vocazione maggioritaria' di Veltroni e Franceschini che aveva chiuso all'esperienza
dell'Unione e del tutti assieme.
Oggi, come ha spiegato al termine Bersani, non e' stata stabilita un'alleanza, ma si e' convenuto di aprire un
'confronto' su 'battaglie comuni' come 'la questione sociale e la questione democratica'.
In tempi piu' brevi il confronto riguarda le elezioni regionali della prossima primavera per le quali c'e' una
intenzione condivisa di arrivare ad alleanze programmatiche.
E' significativo, in proposito, che Bersani abbia parlato di 'convergenze da trovare in sede locale e nelle diverse
regioni'.
Insomma, come ha sintetizzato lo stesso Bersani 'l'Unione non c'e' piu', il sistema e' cambiato,e la questione ora
e' costruire un'alternativa'.
In quesata prospettiva e' stato molto gradito dalle controparti che Bersani abbia indicato come primi terreni di
confronto (oltre all'alternativa nelle regionali) 'il tema della democrazia e di una nuova legge elettorale' da una
lato e dall'altro 'la crisi economica e sociale'.
Giudizi positivi sono stati espressi dai leader della sinistra radicale. 'Abbiamo ricominciato a parlarci dopo il
periodo in cuicon le leggi elettorali che introducevano soglie di sbarramento, si intendeva far sparire la
sinistra'. 'C'e' stato un clima davvero buono' ha commentato Diliberto che ha indicato 'emergenza sociale e
democratica' come terreni per 'battaglie comuni'. E tutti hanno concordato che 'che l'istanza di battere Berlusconi
riguarda tutti'. 17:49
PD: BERSANI ARCHIVIA UNIONE, MA 'CANALETTE' CON SINISTRA/ANSA
NO INCONTRO CON RUTELLI, SI' CON CASINI; SUCCESSO UE SU D'ALEMA (di Giovanni Innamorati)
(ANSA) - ROMA, 30 OTT - Pier Luigi Bersani archivia ufficialmente l'Unione, che i suoi critici affermavano volesse
resuscitare; il neo-segretario del Pd ha pero' riaperto quelle 'canalette' con la sinistra radicale che ha spesso
evocato, incontrando Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto e Cesare Salvi. E mentre chiude la porta a Francesco Rutelli,
la apre all'Udc, che incontrera' la prossima settimana. In piu' si gode il primo successo internazionale con la
candidatura di Massimo D'Alema da parte del Pse alla carica di 'ministro degli Esteri' della nuova Unione europea,
nomina che per concretizzarsi avra' bisogno del sostegno del governo Berlusconi.
Bersani ha incontrato i tre esponenti della sinistra radicale nella sede del Pd, e con essi ha constatato
l'inesistenza delle condizioni per dar vita a 'un alleanza politica di governo'.
Questo non toglie che tra Pd da un lato e Prc-Pdci dall'altro possa esserci 'un terreno per battaglie comuni,
sull'emergenza sociale e sulla questione democratica', e in particolare sulla legge elettorale.
Insomma, 'un clima davvero diverso', ha detto Diliberto.
'Il Pd ha superato la voglia di annientare cio' che c'era alla sua sinistra attraverso leggi con soglie di
sbarramento', ha aggiunto Ferrero. Quindi, ha osservato Bersani, se 'l'Unione non c'e' piu', e' 'interesse di tutti
continuare il confronto'. Anche perche' si correra' probabilmente insieme in tutte le Regioni alle elezioni del
prossimo marzo.
Sulla legge elettorale, Ferrero ha riferito di aver rilanciato la proposta del ritorno al proporzionale: 'Bersani -
ha raccontato - non e' entrato nella tecnicalita', ma ragiona nell'ottica di un modello non bipartitico, ma che
permetta la rappresentanza anche a forze diverse'. Insomma, come ha osservato lo stesso segretario del Pd, 'sono
state riaperte quelle 'canalette' con le forze della sinistra radicale come egli aveva spesso auspicato che
avvenisse.
Il passo successivo sara' l'incontro con il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, la prossima settimana. Lo
sforzo e' sempre lo stesso: rimettere al centro il Pd di una rete di rapporti con tutte le forze di opposizione per
costruire, con pazienza e tenacia, una alternativa politica al governo di centrodestra.
Bersani ha invece chiuso la porta a Rutelli, che ieri aveva incontrato D'Alema, provocando un po' di malumore nello
staff del neosegretario. A una richiesta dei cronisti su quando ci sarebbe stato l'incontro con l'ex segretario
della Margherita, Bersani ha risposto sibillino: 'Io parlo al partito il 7 novembre' all'Assemblea nazionale.
Rutelli domani riunira' nuovamente gli 11 firmatari del Manifesto presentato mercoledi'. Nel pranzo di lavoro
potrebbero scaturire le prime decisioni sull'organizzazione del Movimento, forse anche con la scelta del suo
'speaker' (Rutelli ha detto di non voler essere lui il leader), con il nome di Massimo Cacciari ad essere il piu'
gettonato. Inoltre potrebbe uscire una 'agenda' con due-tre punti di programma che concretizzano il Manifesto.
Intanto e' stato aperto un sito internet, ancora povero, sul cui blog pero' sono intervenuti gia' 240 cittadini, la
maggior parte dei quali ha aderito al Manifesto.
A fianco dei dispiaceri arrivano per Bersani le prime soddisfazioni. Il Pse ha ufficializzato la candidatura di
Massimo D'Alema a Rappresentante per la politica Estera dell'Ue.
Il premier Berlusconi ha annunciato che 'valutera' con serieta' e responsabilita' la candidatura'. 'Quella di
D'Alema e' la candidatura piu' autorevole', ha detto Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo che ha
subito chiarito: 'Sarebbe inaccettabile qualsiasi forma di patteggiamento' per avere il sostegno del governo. Ma una
dichiarazione dei radicali Maurizio Turco e Matteo Mecacci, che ironizzano sull'appoggio 'scontato' di Berlusconi a
D'Alema visto il loro 'asse', fa presagire polemiche.(ANSA). 19:48