Proprio ieri Si è celebrata a Verona la 59ma giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro organizzata dall'Associazione nazionale mutilati ed invalidi di guerra. E oggi il tema delle morti bianche ritorna prepotentemente nella cronaca del nostro paese. L'Ansa ha pubblicato la notizia di tre morti sul posto di lavoro; due sono giovani operai folgorati da un cavo dell'alta tensione ad Aprilia, vicino a Latina e l'altro è un uomo di 63 anni caduto mentre stava montando un ponteggio in un'abitazione a Messina.
Ci sono stati altri feriti: un infermiere e' caduto mentre effettuava lavori di ristrutturazione all'appartamento del genero; a Vasto un operaio di 44 anni è rimasto ustionato in un incidente avvenuto presso lo stabilimento della 'Sabina Esplodenti' a Casalbordino; l'uomo, ustionato sull'85% del corpo, si trova ora al Centro Ustioni dell'ospedale di Pisa. E ancora un altro operaio ad Albiano, in Trentino, e' rimasto ferito ad una mano in una cava di porfido ed è stata necessaria l'amputazione di tre dita.
Il Ministro del Welfare Maurizio Sacconi ha fatto sapere oggi durante un convegno a Milano che dal 2001 al 2008 gli incidenti sul lavoro "si sono ridotti del 15%, a fronte di un incremento dell'occupazione del 9%".
E questo può bastare? Bisognerebbe fare di più, più informazione, più educazione. più sinergia tra gli istituzioni per evitare che ogni giorno delle persone siano a rischio mentre svolgono il proprio dovere.
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