mercoledì 20 ottobre 2010

"Non serve l'ispettore, glielo dico io: bandiera rossa c'è e ben ci sta"

Lettera aperta di Paolo Ferrero a Mariastella Gelmini

Gentile ministra Gelmini,
onde evitare un'inutile dispendio di tempo e denaro pubblico ci fregiamo di confermare la notizia secondo cui sulla parete dell'ex teatro San Marco di Livorno sarebbero affisse non una ma ben due bandiere comuniste. Che là sono e ben ci stanno, essendovi ininterrottamente dal 1921 con l'unica interruzione del ventennio fascista, di cui Lei converrà non essere opportuno rinverdire ulteriormente i fasti.
Come si può apprendere dilettandosi della Settimana enigmistica, per tutto il secondo dopoguerra la bandiera dello scandalo ha garrito dal balcone del teatro San Marco, di cui oggi rimangono poche vestigia che sostengono il retro di un istituto educativo e sulle quali è posta da tempo immemore l'inequivocabile targa commemorativa, con annesso stendardo, della fondazione del Partito comunista italiano, ivi avvenuta in un piovoso 21 gennaio 1921.
Ci permettiamo altresì di segnalare che, nel caso specifico, si tratta di una bandiera della Federazione della Sinistra, formata da Rifondazione comunista, Pdci, Socialismo 2000 e l'associazione Lavoro/solidarietà.
Tutto questo, ovviamente, per la precisione. Nell'indubbia certezza che, insieme a molto altro, risulti parte integrante della "educazione imparziale ed autonoma rispetto a qualsiasi orientamento politico" di ogni italiano da Lei auspicata.

Cordialmente,

Paolo Ferrero (segretario nazionale Prc/Federazione della Sinistra).

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