venerdì 15 ottobre 2010

La nostra proposta alla sinistra di alternativa

di Paolo Ferrero

Il colloquio tra Bersani e Vendola dell’altro ieri ha finalmente superato lo scoglio delle primarie che aveva sino ad ora reso impossibile il confronto politico. Questo incontro apre la fase della discussione tra le forze che vogliono costruire un accordo di governo. Bersani e Vendola hanno concordato sul fatto che questa proposta comprenda l’Udc e sulla necessità di formare un governo di transizione che modifichi la legge elettorale. Ma ora si tratta di costruire un fronte ampio che si spinga oltre le forze protagoniste dell’accordo di governo. Abbiamo infatti sempre ritenuto che non vi siano le condizioni per un’intesa programmatica con le forze del centro sinistra - nella proposta di Bersani e Vendola comprendenti anche il centro - mentre riteniamo necessario dar vita ad un’alleanza democratica che persegua l’obiettivo esplicito di sconfiggere Berlusconi, di difendere la Costituzione, di mettere in campo essenziali misure di giustizia sociale e di modificare la legge elettorale in senso proporzionale.


A questo punto si tratta di cambiare passo e lavorare alla concretizzazione della nostra ipotesi politica. E in primo luogo, di costruire una vera opposizione che porti alla caduta di Berlusconi. E’ infatti evidente che l’equilibrio instabile che regge questo governo può durare a lungo e produrre altri danni. Ogni giorno che passa questa maggioranza non fa altro che scaricare ulteriormente sulle spalle dei più deboli i costi di una crisi che morde sempre più pesantemente. Basti pensare al disegno di legge sul lavoro che sostanzialmente introduce il contratto individuale di lavoro per tutti i nuovi assunti. Con questa misura che presto sarà in discussione alla Camera le giovani generazioni non saranno solo inchiodate ad un destino di precarietà ma si troveranno dentro una guerra tra poveri che non ha precedenti nel Paese.
Lavorare per l’allargamento dell’opposizione, a partire dalla manifestazione del 16 ottobre, è dunque per noi condizione propedeutica alla costruzione del fronte democratico
Poi c’è la questione cruciale del progetto e dell’unità della sinistra. Dalle prossime settimane si svolgeranno le assise del congresso della Federazione della Sinistra, passo decisivo per l’aggregazione di una sinistra, autonoma dal Pd e con un proprio profilo strategico anticapitalista. Noi lanciamo a tutte le forze di sinistra una sfida: per uscire dalla crisi non basta un movimento: occorre un programma di alternativa. Noi proponiamo a tutte le forze di sinistra e in primo luogo a quelle che saranno presenti alla manifestazione del 16 ottobre di definire concordemente la piattaforma con cui avviare il confronto con il Pd. Se la crisi è il frutto del neoliberismo, occorre una politica che rovesci questa politica economica e sociale: dalla redistribuzione del reddito all’intervento pubblico in direzione della riconversione ambientale dell’economia; dal no alla guerra al finanziamento dello stato sociale, della scuola, della ricerca e dell’università.

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