Noi non ci fermeremo
di Maria Campese, segreteria nazionale Prc
Abbiamo gridato giù le mani dall' acqua, nei territori, nelle piazze, davanti al Parlamento, nelle istituzioni. Tuttavia non è bastata nemmeno la grande indignazione popolare per bloccare il processo di privatizzazione dell'acqua contenuto nel decreto "salva infrazioni" approvato nei mesi scorsi dal Parlamento. Un provvedimento iniquo che nei fatti impone ai Comuni l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica ai privati o a società a capitale misto, purchè partecipino a gare ad evidenza pubblica.
Noi che da sempre ci battiamo in favore dell'acqua come bene comune, per una gestione pubblica e contro ogni tentativo di privatizzazione, non ci fermeremo di fronte alle decisioni prese dal Parlamento ed impartite dalle multinazionali dell'acqua e da qualche spregiudicato speculatore. Già subito dopo il via libera al provvedimento, come Federazione della Sinistra e d'accordo con il movimento, abbiamo deciso di promuovere una serie di azioni e tra queste anche la costruzione, nel mese di gennaio, di tre appuntamenti seminariali sul tema dell'acqua, con la presenza come relatori dei compagni del Forum dei movimenti in difesa dell'acqua pubblica. Si è trattato di tre incontri di formazione con i quali siamo riusciti a coprire l'intero territorio nazionale (Bologna, Roma e Bari) ed ai quali hanno partecipato un totale di 150 fra compagne e compagni, molte/i delle/i quali presenti in enti locali. E sono numerose le forme di azione intraprese nei consigli comunali e nelle giunte e avviate per evitare di cadere nella trappola della privatizzazione, dalla presentazione di ordini del giorno alle delibere di giunta, e nei mesi scorsi, durante le riunioni del Comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista, il partito aveva già impegnato i rappresentanti istituzionali del Prc a promuovere atti volti all'inserimento negli Statuti comunali di una specifica formulazione per definire il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.
Ora la mobilitazione dal basso, che abbiamo visto crescere negli ultimi mesi insieme alla consapevolezza della posta in palio, deve proseguire e l'acqua deve essere sottratta alle logiche mercantili fatte a scapito della collettività.
L'acqua è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base di tutte le forme di vita conosciute ed è fondamentale nei suoi diversi usi civili, agricoli e industriali. Per Talete, il primo filosofo della storia, l'acqua era l'archè, il principio di tutto. A queste conclusioni lo portava l'osservazione di quanto gli stava intorno. Stiamo parlando di 600 anni prima della nascita di Cristo. Oggi che ne sappiamo molto di più, che la scienza e la tecnica hanno fornito ulteriori elementi di conoscenza, un bene così importante, essenziale per la vita, per alcuni rappresenta una merce da cui trarre il massimo del profitto.
Il Prc ha nel proprio Dna la battaglia in favore dei beni comuni ed é per una gestione pubblica perchè considera l'acqua bene comune, essenziale per la vita. Oggi sulla Terra più di un miliardo di persone non hanno accesso all'acqua potabile. E sono numeri destinati ad aumentare ed alimentati dalle scelte neoliberiste che determinano mostruose diseguaglianze anche nell'accesso a questo bene.
La mercificazione, mettendo l'acqua nelle mani del profitto, comporterebbe anche tariffe salate.
Una gestione pubblica, efficiente e priva della ricerca a tutti i costi del profitto, è invece utile alla salvaguardia di una comunità contro le politiche di rapina dei territori, tutela del paesaggio e del sistema idrogeologico. Occorrono anche misure che proteggano le risorse idriche al fine di assicurare una distribuzione di acqua potabile di qualità per tutti ed è necessaria una gestione integrata delle acque che preveda anche il riciclaggio e il riuso, previa depurazione, delle acque reflue, specie per gli usi industriali. Il contrario dell'operazione portata avanti dal governo.
Sono tanti quindi i motivi che ci portano ad aderire con convinzione all'appello lanciato dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua e a partecipare alla grande manifestazione che si terrà il 20 marzo a Roma per ribadire il no alla privatizzazione dell'acqua e per riaffermare che l'acqua è un bene comune.
Il Prc e la Federazione della Sinistra saranno in prima linea per bloccare ogni ipotesi di privatizzazione, insieme alle altre forze politiche e sociali che condividono il percorso referendario. Rifondazione comunista mette quindi a disposizione le proprie strutture per il prosieguo di questa importante battaglia che avrà un primo grande momento con la manifestazione del 20 marzo e, subito dopo, con la fase di raccolta di firme che avverrà a partire dal prossimo mese di aprile.
di Maria Campese, segreteria nazionale Prc
Abbiamo gridato giù le mani dall' acqua, nei territori, nelle piazze, davanti al Parlamento, nelle istituzioni. Tuttavia non è bastata nemmeno la grande indignazione popolare per bloccare il processo di privatizzazione dell'acqua contenuto nel decreto "salva infrazioni" approvato nei mesi scorsi dal Parlamento. Un provvedimento iniquo che nei fatti impone ai Comuni l'affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica ai privati o a società a capitale misto, purchè partecipino a gare ad evidenza pubblica.
Noi che da sempre ci battiamo in favore dell'acqua come bene comune, per una gestione pubblica e contro ogni tentativo di privatizzazione, non ci fermeremo di fronte alle decisioni prese dal Parlamento ed impartite dalle multinazionali dell'acqua e da qualche spregiudicato speculatore. Già subito dopo il via libera al provvedimento, come Federazione della Sinistra e d'accordo con il movimento, abbiamo deciso di promuovere una serie di azioni e tra queste anche la costruzione, nel mese di gennaio, di tre appuntamenti seminariali sul tema dell'acqua, con la presenza come relatori dei compagni del Forum dei movimenti in difesa dell'acqua pubblica. Si è trattato di tre incontri di formazione con i quali siamo riusciti a coprire l'intero territorio nazionale (Bologna, Roma e Bari) ed ai quali hanno partecipato un totale di 150 fra compagne e compagni, molte/i delle/i quali presenti in enti locali. E sono numerose le forme di azione intraprese nei consigli comunali e nelle giunte e avviate per evitare di cadere nella trappola della privatizzazione, dalla presentazione di ordini del giorno alle delibere di giunta, e nei mesi scorsi, durante le riunioni del Comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista, il partito aveva già impegnato i rappresentanti istituzionali del Prc a promuovere atti volti all'inserimento negli Statuti comunali di una specifica formulazione per definire il servizio idrico integrato quale servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.
Ora la mobilitazione dal basso, che abbiamo visto crescere negli ultimi mesi insieme alla consapevolezza della posta in palio, deve proseguire e l'acqua deve essere sottratta alle logiche mercantili fatte a scapito della collettività.
L'acqua è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base di tutte le forme di vita conosciute ed è fondamentale nei suoi diversi usi civili, agricoli e industriali. Per Talete, il primo filosofo della storia, l'acqua era l'archè, il principio di tutto. A queste conclusioni lo portava l'osservazione di quanto gli stava intorno. Stiamo parlando di 600 anni prima della nascita di Cristo. Oggi che ne sappiamo molto di più, che la scienza e la tecnica hanno fornito ulteriori elementi di conoscenza, un bene così importante, essenziale per la vita, per alcuni rappresenta una merce da cui trarre il massimo del profitto.
Il Prc ha nel proprio Dna la battaglia in favore dei beni comuni ed é per una gestione pubblica perchè considera l'acqua bene comune, essenziale per la vita. Oggi sulla Terra più di un miliardo di persone non hanno accesso all'acqua potabile. E sono numeri destinati ad aumentare ed alimentati dalle scelte neoliberiste che determinano mostruose diseguaglianze anche nell'accesso a questo bene.
La mercificazione, mettendo l'acqua nelle mani del profitto, comporterebbe anche tariffe salate.
Una gestione pubblica, efficiente e priva della ricerca a tutti i costi del profitto, è invece utile alla salvaguardia di una comunità contro le politiche di rapina dei territori, tutela del paesaggio e del sistema idrogeologico. Occorrono anche misure che proteggano le risorse idriche al fine di assicurare una distribuzione di acqua potabile di qualità per tutti ed è necessaria una gestione integrata delle acque che preveda anche il riciclaggio e il riuso, previa depurazione, delle acque reflue, specie per gli usi industriali. Il contrario dell'operazione portata avanti dal governo.
Sono tanti quindi i motivi che ci portano ad aderire con convinzione all'appello lanciato dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua e a partecipare alla grande manifestazione che si terrà il 20 marzo a Roma per ribadire il no alla privatizzazione dell'acqua e per riaffermare che l'acqua è un bene comune.
Il Prc e la Federazione della Sinistra saranno in prima linea per bloccare ogni ipotesi di privatizzazione, insieme alle altre forze politiche e sociali che condividono il percorso referendario. Rifondazione comunista mette quindi a disposizione le proprie strutture per il prosieguo di questa importante battaglia che avrà un primo grande momento con la manifestazione del 20 marzo e, subito dopo, con la fase di raccolta di firme che avverrà a partire dal prossimo mese di aprile.
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