“Se è vero che il Movimento-Partito di Rutelli in Basilicata ha sciolto definitivamente il nodo delle alleanze, schierandosi dalla parte del centrosinistra, la Federazione della sinistra ha una missione ancora più importante da svolgere: costruire l’unità del popolo della sinistra sulla base della chiarezza programmatica e conservando la piena autonomia politica e culturale dal Pd e dal centrosinistra”. E’ l’affermazione del capogruppo del Pdci in Consiglio regionale, Giacomo Nardiello.
“E’ innegabile che con l’ingresso dell’Api e, a quanto pare sinora anche dell’Udc, nella coalizione che sosterrà la ricandidatura di De Filippo – aggiunge Nardiello – si impone un riequilibrio a sinistra per evitare un eccessivo sbilanciamento verso il centro. Un primo banco di prova sarà, a breve, la scrittura del nuovo programma di governo regionale che, in continuità con quanto di buono ha fatto sinora il centrosinistra nella legislatura che sta per finire, introduca una serie di adeguamenti e novità innanzitutto nelle politiche sociali, per l’occupazione e per le più piccole comunità locali. Per la sinistra – dice ancora il capogruppo del Pdci – sono queste le priorità e il ‘discrimine’ di alleanze, comunque tutte da verificare al tavolo politico-programmatico”.
“Quanto al nuovo organigramma della Giunta regionale, il Pdci come sono certo il Prc, in attesa della Federazione e, quindi, di parlare una sola lingua, mette in guardia – dice Nardiello – da trattative sotto banco per garantire un posto ai neocentristi con assessore esterno o interno. Ogni trattativa con i neocentristi, che per noi deve avvenire solo al tavolo programmatico dei partiti di coalizione e, quindi, alla luce del sole, deve limitarsi ai soli aspetti amministrativi, chiedendo a ciascun partito di produrre il massimo sforzo per elaborare proposte credibili e che trovino condivisione nella rispettiva rappresentanza sociale. Solo in fase successiva si potrà procedere ad un confronto sulla composizione della giunta e garantire pari dignità di rappresentanza a partire dalle componenti storiche del centrosinistra e quindi della sinistra sinora tenuta fuori dall’esecutivo”.
Per Nardiello “la Federazione della sinistra è una scommessa politica che vale la pena vivere e sui cui vale la pena contare, dal momento che senza una vera sinistra e senza i comunisti non c’è prospettiva alcuna di progresso per i lavoratori e i ceti sociali più deboli. Perciò la scadenza elettorale ravvicinata ci carica di una nuova responsabilità perché senza una sinistra unita e forte la maggioranza risentirà solo dell’influenza centrista e moderata e i bisogni popolari e quelli sociali avranno più difficoltà ad affermarsi nel governo della Regione”.
“E’ innegabile che con l’ingresso dell’Api e, a quanto pare sinora anche dell’Udc, nella coalizione che sosterrà la ricandidatura di De Filippo – aggiunge Nardiello – si impone un riequilibrio a sinistra per evitare un eccessivo sbilanciamento verso il centro. Un primo banco di prova sarà, a breve, la scrittura del nuovo programma di governo regionale che, in continuità con quanto di buono ha fatto sinora il centrosinistra nella legislatura che sta per finire, introduca una serie di adeguamenti e novità innanzitutto nelle politiche sociali, per l’occupazione e per le più piccole comunità locali. Per la sinistra – dice ancora il capogruppo del Pdci – sono queste le priorità e il ‘discrimine’ di alleanze, comunque tutte da verificare al tavolo politico-programmatico”.
“Quanto al nuovo organigramma della Giunta regionale, il Pdci come sono certo il Prc, in attesa della Federazione e, quindi, di parlare una sola lingua, mette in guardia – dice Nardiello – da trattative sotto banco per garantire un posto ai neocentristi con assessore esterno o interno. Ogni trattativa con i neocentristi, che per noi deve avvenire solo al tavolo programmatico dei partiti di coalizione e, quindi, alla luce del sole, deve limitarsi ai soli aspetti amministrativi, chiedendo a ciascun partito di produrre il massimo sforzo per elaborare proposte credibili e che trovino condivisione nella rispettiva rappresentanza sociale. Solo in fase successiva si potrà procedere ad un confronto sulla composizione della giunta e garantire pari dignità di rappresentanza a partire dalle componenti storiche del centrosinistra e quindi della sinistra sinora tenuta fuori dall’esecutivo”.
Per Nardiello “la Federazione della sinistra è una scommessa politica che vale la pena vivere e sui cui vale la pena contare, dal momento che senza una vera sinistra e senza i comunisti non c’è prospettiva alcuna di progresso per i lavoratori e i ceti sociali più deboli. Perciò la scadenza elettorale ravvicinata ci carica di una nuova responsabilità perché senza una sinistra unita e forte la maggioranza risentirà solo dell’influenza centrista e moderata e i bisogni popolari e quelli sociali avranno più difficoltà ad affermarsi nel governo della Regione”.
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