“Le attività delle società petrolifere che si svolgono nella nostra regione devono avvenire rispettando puntualmente tutte le norme di sicurezza previste. Spetta alle istituzioni competenti la funzione di controllo per verificare costantemente la situazione, dando una corretta informazione a tutti. Questo sia per la salvaguardia dell’ambiente circostante ma soprattutto per le popolazioni che vivono nelle zone interessate”. E’ quanto dichiarato dalla presidente del gruppo regionale del Prc, Emilia Simonetti.
“Mercoledì scorso, purtroppo – continua Simonetti - al Centro Oli di Viggiano si è verificato ancora un episodio di cattivo funzionamento delle cosiddette ‘misure di sicurezza’ che dovrebbero rilevare per tempo rischi d’inquinamento. I danni all’ambiente ed ai cittadini che abitano nelle zone d’inquinamento sono ormai note. Da quanto si è appreso sull’episodio il blocco di una turbina avrebbe causato l’immissione nell’ambiente circostante il Centro Oli di Viggiano di gas ed altre sostanze non specificate. La conferma è venuta anche da uno dei responsabili del Distretto Meridionale dell’Eni. La tossicità delle sostanze immesse nell’ambiente è stata subito avvertita dagli abitanti che hanno lamentato una serie di disturbi. Ad oggi l’informazione sull’accaduto è carente; non è dato, infatti, conoscere, quali tipi di gas e sostanze sono state immesse ‘accidentalmente’ nell’atmosfera. Gli episodi – sostiene Simonetti - confermano i dubbi, sollevati da più parti, circa il funzionamento certo delle misure di sicurezza. L’informazione deve essere corretta e la più ampia possibile su tutti i dati che riguardano le potenzialità di incidenti, possibili inquinamenti ambientali comprese le falde acquifere. I cittadini hanno il diritto di conoscere tutti gli aspetti delle problematiche legate a queste attività che appaiono spesso sottovalutate da parte degli organi regionali”.
“La notizia, inoltre, sulla discordanza dei dati tra l’Arpab e l’Agrobios – afferma Emilia Simonetti -non può che far aumentare le preoccupazioni e l’allarme per cui occorre un intervento urgente e chiarificatore da parte della Regione. In questa materia si dimostra sempre più importante la collaborazione con le associazioni impegnate a lottare contro danni ambientali che a volte diventano irreparabili. Il silenzio da una parte e le notizie contraddittorie e reticenti dall’altra, mi hanno fatto sentire in dovere come consigliera regionale e come cittadina di questa regione – conclude l’esponente del Prc - di richiedere tutta la documentazione attinente le attività del Centro Oli di Viggiano, le possibilità di incidenti, i controlli svolti su tutti i tipi di inquinanti che sono stati rilevati intorno al Centro stesso, soprattutto nei periodi in cui si sono verificati gli incidenti”.
“Mercoledì scorso, purtroppo – continua Simonetti - al Centro Oli di Viggiano si è verificato ancora un episodio di cattivo funzionamento delle cosiddette ‘misure di sicurezza’ che dovrebbero rilevare per tempo rischi d’inquinamento. I danni all’ambiente ed ai cittadini che abitano nelle zone d’inquinamento sono ormai note. Da quanto si è appreso sull’episodio il blocco di una turbina avrebbe causato l’immissione nell’ambiente circostante il Centro Oli di Viggiano di gas ed altre sostanze non specificate. La conferma è venuta anche da uno dei responsabili del Distretto Meridionale dell’Eni. La tossicità delle sostanze immesse nell’ambiente è stata subito avvertita dagli abitanti che hanno lamentato una serie di disturbi. Ad oggi l’informazione sull’accaduto è carente; non è dato, infatti, conoscere, quali tipi di gas e sostanze sono state immesse ‘accidentalmente’ nell’atmosfera. Gli episodi – sostiene Simonetti - confermano i dubbi, sollevati da più parti, circa il funzionamento certo delle misure di sicurezza. L’informazione deve essere corretta e la più ampia possibile su tutti i dati che riguardano le potenzialità di incidenti, possibili inquinamenti ambientali comprese le falde acquifere. I cittadini hanno il diritto di conoscere tutti gli aspetti delle problematiche legate a queste attività che appaiono spesso sottovalutate da parte degli organi regionali”.
“La notizia, inoltre, sulla discordanza dei dati tra l’Arpab e l’Agrobios – afferma Emilia Simonetti -non può che far aumentare le preoccupazioni e l’allarme per cui occorre un intervento urgente e chiarificatore da parte della Regione. In questa materia si dimostra sempre più importante la collaborazione con le associazioni impegnate a lottare contro danni ambientali che a volte diventano irreparabili. Il silenzio da una parte e le notizie contraddittorie e reticenti dall’altra, mi hanno fatto sentire in dovere come consigliera regionale e come cittadina di questa regione – conclude l’esponente del Prc - di richiedere tutta la documentazione attinente le attività del Centro Oli di Viggiano, le possibilità di incidenti, i controlli svolti su tutti i tipi di inquinanti che sono stati rilevati intorno al Centro stesso, soprattutto nei periodi in cui si sono verificati gli incidenti”.
Nessun commento:
Posta un commento