giovedì 10 settembre 2009

Metalmeccanici, la rottura industriali-Fiom dimostra che le chiacchiere sul dialogo sociale stanno a zero


RIFONDAZIONE AL FIANCO DELLE LOTTE DELLA FIOM. ORA LA CGIL ORGANIZZI E GENERALIZZI IL CONFLITTO

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se

L'atteggiamento di Federmeccanica che, in merito al rinnovo del contratto dei lavoratori metalmeccanici, ha cominicato a trattare "solo" con Fim-Cisl e Uilm, ignorando deliberatamente le proposte avanzate dalla Fiom Cgil (sospensione dell'applicazione dell'accordo separato, accordo-ponte sul salario che tenga contro di tutte le piattaforme presentate, discussione immediata sul blocco dei licenziamenti e crisi), dimostra che le "chiacchiere" di Confindustria - e in particolare della sua presidente, Emma Marcegaglia, che continua a rinnovare gli "inviti" al dialogo alla Cgil e al suo segretario generale Epifani in persona - stanno a zero.

Si tratta, cioè, di chiacchiere inutili e vuote, o meglio di una vera e propria trappola che Confindustria e il Governo stanno apparecchiando sulle spalle dei lavoratori e con la complicità di sindacati ormai "gialli" e compiacenti verso tutti i padroni e tutti i governi come Cisl e Uil. Finiscono in questo modo, e già dal primo round di trattative, le illusioni, coltivate pure a sinistra, dentro la Cgil come dentro il Pd, su industriali e imprenditori "buoni" pronti ai sacrifici per il bene comune!

Nella sua gravità, come spiega oggi giustamente la Fiom-Cgil, questo atteggiamento degli industriali metalmeccanici contribuisce però a fare chiarezza definitiva su come imprese e padroni, governo e sindacati compiacenti vogliono gestire, non certo risolvere, la drammatica crisi che il nostro Paese sta vivendo. Adesso la Cgil deve fare solo una cosa: appoggiare le lotte e le rivendicazioni della Fiom ed estendere il conflitto.

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