Il Partito della Rifondazione Comunista parteciperà a tutte le mobilitazioni di contestazione al summit del G8, sia quelle diffuse sul territorio nazionale come la manifestazione del 4 Luglio a Vicenza contro la base Dal Molin, sia il Forum organizzato da diverse forze e movimenti il 7 Luglio a L’Aquila, sia la manifestazione nazionale prevista per il 10 Luglio nel capoluogo abruzzese
Invita le sue strutture a mettersi a disposizione affinché sia garantita la massima partecipazione e successo delle mobilitazioni e siano superate positivamente incomprensioni e contrapposizioni tra realtà di movimento. Il Prc lavora per un movimento unitario e di massa contro il G8 e le sue politiche e ritiene per questo legittima ed importante ogni mobilitazione che si ponga questo obiettivo.
Anche alla luce della crisi economica globale provocata dalle politiche neoliberiste e di guerra, il G8 è sempre di più un organismo abusivo, a-democratico e incapace di dare risposte ai bisogni di larga parte dell’umanità. Un organismo basato sul censo, ovvero sulla “ricchezza” degli Stati che lo compongono, appare sempre di più un insulto nei confronti delle popolazioni di un pianeta consegnato al collasso ambientale, ostaggio della speculazione finanziaria e dello sfruttamento crescente delle popolazioni da parte delle multinazionali e della logica del profitto. Proprio per questo riteniamo sbagliate le campagne di chi , usando il sacrosanto tema della lotta alla povertà, rischia di coprire queste responsabilità affidando al G8 una qualsivoglia funzione umanitaria.
I responsabili della crisi non hanno infatti alcuna legittimità ad assumere decisioni sulla stessa. Gli stessi impegni presi a Genova nel 2001 sull’abbattimento del debito e sui fondi per la lotta all’Aids sono stati clamorosamente disattesi. Per questo il G8 dovrebbe essere cancellato e sostituito da una sessione straordinaria delle Nazioni Unite sulla crisi economica aperto ai rappresentanti della società civile, in particolare alle donne e alle organizzazioni dei lavoratori e dei diritti umani.
Il tentativo del governo Berlusconi di farsi scudo della tragedia del terremoto per mettere a riparo un organismo screditato nell’opinione pubblica internazionale come il G8 è destinato al fallimento.
Starà all’intelligenza dei movimenti e alla maturità della popolazione dell’Aquila, alla quale va la nostra solidarietà piena e il nostro rispetto, dare agli 8 grandi il benvenuto che meritano visto le gravissime loro responsabilità nella crisi planetaria.
Dopo 8 anni il G8 torna a “celebrarsi” in Italia. Sono ancora aperte le ferite di Genova, fortissimo il ricordo e il dolore per l’assassinio di Carlo Giuliani e per coloro che si videro torturati , offesi nei corpi e nella dignità, da chi costituzionalmente era preposto a tutelarne e garantirne i diritti fondamentali. Tra gli otto “grandi” uno è rimasto lo stesso: il cavalier Silvio Berlusconi. Anche per questo non pensiamo che sia giusto aderire a richieste di “tregua” nei confronti di una persona e di un governo che ogni giorno umilia la democrazia, calpesta la libertà di stampa, attua politiche economiche e sociali a favore dei forti mentre si ostina ad ignorare le richieste di chi perde il lavoro, vive nella precarietà e non riesce ad arrivare a fine mese. Berlusconi porta il G8 nel “bordello globale” e cerca con una operazione di immagine di salvare se stesso e le sue politiche reazionarie. Noi saremo con i movimenti per rovinargli la festa e per rinnovare il nostro impegno per un altro mondo possibile e necessario.
I responsabili della crisi non hanno infatti alcuna legittimità ad assumere decisioni sulla stessa. Gli stessi impegni presi a Genova nel 2001 sull’abbattimento del debito e sui fondi per la lotta all’Aids sono stati clamorosamente disattesi. Per questo il G8 dovrebbe essere cancellato e sostituito da una sessione straordinaria delle Nazioni Unite sulla crisi economica aperto ai rappresentanti della società civile, in particolare alle donne e alle organizzazioni dei lavoratori e dei diritti umani.
Il tentativo del governo Berlusconi di farsi scudo della tragedia del terremoto per mettere a riparo un organismo screditato nell’opinione pubblica internazionale come il G8 è destinato al fallimento.
Starà all’intelligenza dei movimenti e alla maturità della popolazione dell’Aquila, alla quale va la nostra solidarietà piena e il nostro rispetto, dare agli 8 grandi il benvenuto che meritano visto le gravissime loro responsabilità nella crisi planetaria.
Dopo 8 anni il G8 torna a “celebrarsi” in Italia. Sono ancora aperte le ferite di Genova, fortissimo il ricordo e il dolore per l’assassinio di Carlo Giuliani e per coloro che si videro torturati , offesi nei corpi e nella dignità, da chi costituzionalmente era preposto a tutelarne e garantirne i diritti fondamentali. Tra gli otto “grandi” uno è rimasto lo stesso: il cavalier Silvio Berlusconi. Anche per questo non pensiamo che sia giusto aderire a richieste di “tregua” nei confronti di una persona e di un governo che ogni giorno umilia la democrazia, calpesta la libertà di stampa, attua politiche economiche e sociali a favore dei forti mentre si ostina ad ignorare le richieste di chi perde il lavoro, vive nella precarietà e non riesce ad arrivare a fine mese. Berlusconi porta il G8 nel “bordello globale” e cerca con una operazione di immagine di salvare se stesso e le sue politiche reazionarie. Noi saremo con i movimenti per rovinargli la festa e per rinnovare il nostro impegno per un altro mondo possibile e necessario.
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