Egregio Sindaco,
con grosso rammarico e profonda delusione devo riscontrare una difficoltà di poter ottemperare alla funzione di capogruppo di maggioranza in virtù di un evidente scollamento tra organo esecutivo e consiglieri. Già da tempo, infatti, sia il sottoscritto che la locale sezione del Partito della Rifondazione Comunista hanno lamentato una carenza di collegialità, sollecitando incontri più frequenti tra le forze politiche della maggioranza e tra gli eletti. L’entusiasmo con il quale abbiamo intrapreso unitariamente quest’avventura politica, a dir la verità, è stato subito smorzato dalla tracotanza del Partito Democratico, resasi evidente sia dalla voracità nell’attribuzione delle cariche assessorili sia nell’agire quotidiano di alcuni suoi eletti in codesta amministrazione.
Lo straordinario risultato del marzo 2010 conseguito dalla lista da lei guidata è stato frutto della sinergia di tutte le forze politiche costituenti. L’azione del Prc a Salandra è sempre stata rivolta ad una collaborazione costruttiva sia con la passata Amministrazione, sia con le rappresentanze locali dei partiti di centrosinistra. Il contributo offerto dai compagni nella realizzazione del programma comune e nel successo elettorale non è stato marginale. Una “ lista politica” per sua natura ha sempre riconosciuto la giusta rappresentanza nelle espressioni di governo delle istituzioni di tutte le componenti: così non è stato a Salandra. Una siffatta Giunta, composta da un Sindaco e tre assessori del Pd non è quindi da considerarsi politicamente coerente.
Nonostante tali gravi e inspiegabili mancanze, non è mai venuta meno una collaborazione quotidiana ed instancabile, cercando di non far mancare mai l’impegno per il conseguimento degli obiettivi programmatici. Abbiamo dovuto però riscontrare una difficoltà oggettiva nell’operare, frutto dell’autoreferenzialità degli assessori e della marginalizzazione dei consiglieri. Il mancato coinvolgimento in scelte nevralgiche della vita amministrativa e le posizioni verticistiche della Giunta rappresentano una pericolosa deriva che non può essere condivisa né tollerata. Il consiglio è stato infatti spogliato di qualsiasi competenza, relegato a mera camera di ratifica.
Per tutte queste ragioni, credo di dover esprimere con forza la necessità di aprire una seria e attenta verifica politica, cercando di recuperare quel filo di dialogo che ormai da tempo è venuto meno. Il nostro impegno come comunisti non può che essere proteso verso una rinnovata visione del fare politica: crediamo ancora nei percorsi democratici di coinvolgimento delle sezioni, dei partiti e dei singoli consiglieri.
La mia, la nostra speranza, è che si possa dare seguito alle aspettative che tanti cittadini hanno riposto nella sua persona e nel centrosinistra TUTTO.
Salandra, lì 1 settembre 2011
Nicola SAPONARA
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