martedì 16 novembre 2010

Messaggio di De Filippo al Congresso Federazione Sinistra

“Lavorare insieme al progetto di crescita e di sviluppo della comunità lucana di cui si è fatto carico in questi primi sei mesi di attività il governo regionale”

AGR“L’auspicio è che il comune cammino intrapreso da Prc, Pdci, Socialismo 2000, Lavoro-Solidarietà, oltre che da altri movimenti e associazioni che vogliano impegnarsi sul vostro stesso terreno, riesca ad invertire quella che, da più parti, ed anche da Voi, è stata definita come una sorta di tendenza distruttiva alla divisione e alla frammentazione della sinistra italiana”.
E’ quanto afferma il presidente Vito De Filippo nel messaggio inviato al Congresso della Federazione della Sinistra che si svolge oggi a Potenza.

“La consapevolezza – sottolinea il Governatore - è che già questo Primo Congresso della Federazione della Sinistra rappresenti un momento di mobilitazione di quella Basilicata che, per mutuare il titolo della Vostra assise, “non si piega” alle ingiustizie sociali e che soprattutto, in una Regione come la nostra, impegnata con poche altre realtà meridionali a contrastare l’avanzata del centrodestra, sappia lavorare con le forze della sinistra riformista a quel progetto di crescita e di sviluppo della comunità lucana di cui si è fatto carico in questi primi sei mesi di attività il governo regionale da me presieduto”.

giovedì 11 novembre 2010

Chi ha paura dei comunisti greci?

di Fabio Amato

Non far sapere ai popoli europei che i comunisti e la sinistra vincono le elezioni. O meglio, a quello italiano. La censura mediatica che subiscono i comunisti nel nostro paese attraversa i confini e si applica anche a ciò che riguarda gli altri paesi europei. Nella stampa italiana infatti, a partire dai suoi maggiori quotidiani, Repubblica e Corriere in testa, per non parlare dei telegiornali, non si è fatto un minimo accenno al primo turno delle elezioni amministrative che si sono tenute in Grecia questo fine settimana. Non pensiamo sia un caso. Sono elezioni dove Il Kke, il Partito Comunista Greco, ha avuto un grande risultato, raggiungendo il suo massimo storico dalla fine del regime dei colonnelli ad oggi, passando da una percentuale del 7,5% raccolta alle ultime elezioni politiche all'11% del 7 Novembre. Di fatto è l'unico partito greco a crescere, e lo fa dopo essere stato fra i protagonisti della rivolta al piano di austerità. Un successo riconosciuto da tutti i commentatori politici greci.
Queste elezioni erano un test politico importante, non solo per il paese ellenico, ma per tutta l'Europa, in quanto primo test elettorale dopo l'approvazione da parte del governo greco delle misure previste dal piano FMI-unione Europea di austerità, quel memorandum che ha prodotto un attacco senza precedenti ai lavoratori e la conseguente reazione popolare con l'organizzazione di proteste sociali enormi e di scioperi generali a ripetizione. Il KKE è stato indubbiamente premiato per una posizione intransigente di opposizione alla politica sociale ed economica del governo. E' stato chiaramente percepito, da parte di chi è andato a votare, come la forza maggiormente impegnata nella lotta contro il piano di austerità e controriforme sociali di Papandreu. Una posizione che si distingue per un attacco a entrambi i partiti maggiori, denunciandone le corresponsabilità nella conduzione del paese negli ultimi venti anni. Tant'è che nelle dichiarazioni rese alla stampa da parte della segretaria Aleka Papariga, per il secondo turno il KKE invita a non votare per nessun candidato dei due maggiori partiti. Insistendo sul carattere politico generale dato alla campagna elettorale da parte del KKE, sulla richiesta di un voto contro il bipartitismo Pasok-ND e la loro politica economica e sociale, la segretaria comunista ha ribadito la necessità di continuare nella mobilitazione e ha stigmatizzato la reazione del Pasok, la sua intenzione di continuare ad andare avanti senza tener conto di un risultato elettorale che secondo il KKe rappresenta una evidente bocciatura dell'azione del governo.
Ma l'altro dato politico enorme di queste elezioni è indubbiamente l' astensione, che ha raggiunto livelli senza precedenti. La delusione e la rabbia per le misure antipopolari del governo socialista a guida Pasok ha spinto moltissimi a disertare le urne. Ma è questo esodo dalle urne a mantenere in realtà in vita il governo socialista. Chi voleva sanzionare così il governo, lo ha in realtà rafforzato. Tutti infatti, nel dopo voto, come spesso accade, si sono dichiarati soddisfatti. Il Pasok e Papandreu, che traggono dalla tenuta relativa e dal fatto di aver mantenuto la posizione di primo partito la motivazione per continuare nell'azione di governo e giustificare la propria azione, allontanando così lo spettro di elezioni anticipate. Nuova Democrazia, il partito conservatore, è invece felice di aver ridotto il distacco da i socialisti. In realtà è il sistema bipartitico a traballare. Su questo insiste Alexis Tsipras, Presidente del Synaspismos, l'altro partito della sinistra radicale, nel commentare i risultati del suo partito, che conferma i dati delle passate elezioni politiche e che aveva scelto in alcuni casi di sostenere candidati socialisti ribelli e contrari al piano del FMI, come nel caso dell'Attica, la regione di Atene, dove ottiene il risultato più significativo. Un primo passo, quello di liste con esponenti socialisti contrari alla politica del Pasok, per cercare di modificare il sistema politico greco, secondo Tsipras. I risultati elettorali e l'astensione sono il segnale della profonda crisi di consenso della politica liberista. Una crisi che si traduce in una messa in discussione del tradizionale bipartitismo greco. La vittoria dei comunisti è il segnale che è a partire dalle lotte sociali e da una battaglia intransigente contro i piani d'austerità e le politiche antipopolari che si può rafforzare e far crescere la sinistra di alternativa, comunista e di classe.

su Liberazione (10/11/2010)

lunedì 8 novembre 2010

FdS Matera: documento congressuale a difesa dei diritti

Si è tenuto il primo congresso della Federazione della Sinistra di Matera.
I lavori stati aperti da una relazione di Francesco Mandile, segretario del Pdci provinciale di Matera.
Le conclusioni invece sono state affidate ad Italo Di Sabato, segretario regionale del Prci di Basilicata.
Garante dei lavori congressuali, a nome della direzione nazionale della FdS, è stato Giovanni Soave.
Hanno partecipato all’incontro anche il sindaco di Matera Salvatore Adduce e il consigliere comunale di Sinistra Unita Raffaele Cotugno. L'Assemblea ha eletto un coordinamento di 10 componenti: Mandile Francesco, Saponara Nicola, Cristallo Silvio, Continanza Maria, Mangieri Domenico, Dubla Giuseppe, Stifano Michele, Paterino Giuseppe, Giasi Manuela e Sardone Nicola.

Il Congresso – riferisce una nota della FdS di Basilicata - ha approvato il documento della FdS nazionale con un solo voto contrario e ha approvato all’unanimità quanto segue: “La FdS di Matera sostiene e solidarizza con i comitati e le popolazioni che stanno lottando contro la chiusura dell’ospedale di Tinchi e Stigliano. Esprime forte preoccupazione e censura il provvedimento adottato dal questore di Matera Bernabei che ha notificato l’ordinanza di sgombro del presidio permanente dell’ospedale di Tinchi.
La FdS, in concerto con i comitati - si legge nel documento - si attiverà in tutte le forme di lotta e mobilitazione contro la chiusura dell’ospedale e l’ulteriore smantellamento della sanità pubblica. La FdS, inoltre, ritiene necessario rafforzare le lotte diffuse nel territorio e in difesa del bene comune contro le devastazioni ambientali così come ribadisce la piena e sincera solidarietà ai tre lavoratori licenziati alla Fiat di Melfi. Ritiene inoltre necessario rafforzare le mobilitazioni a sostegno della Fiom per i diritti e contro i ricatti confindustriali di Marchionne e del Governo Berlusconi”.

venerdì 5 novembre 2010

SIAMO INVISIBILI, EPPURE: IMPERDIBILI!

E’ per tutti noi, e tanti italiani, una grande amarezza constatare quotidianamente dai dati pubblicati dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e da tutte le ricerche sul pluralismo politico in televisione, che nessun dirigente del partito della rifondazione comunista e della Federazione della sinistra è presente nelle trasmissioni di approfondimento. Per essere più precisi, siamo stati cancellati dall’informazione del servizio pubblico. Rifondazione comunista e la Federazione della sinistra sono in prima fila nelle battaglie in difesa della libertà di informazione, perché crediamo che senza questa libertà e senza il pluralismo sia la democrazia stessa ad essere in pericolo.
Crediamo che l’accesso all’informazione sia un diritto inalienabile dei cittadini e le cittadine e che tutti, quindi, debbano avere la possibilità di conoscere le idee e le proposte di ogni forza politica, anche quelle non presenti nelle istituzioni nazionali, ma radicate nei territori e nelle istituzioni locali.
Crediamo che pluralismo voglia dire che tutte le voci, tutte le realtà sociali, culturali e politiche abbiano la possibilità di raccontare la realtà del Paese e di contribuirvi con le proprie idee.

In un Paese in cui rischiano la chiusura, insieme a Liberazione, oltre 100 testate (cooperative, no profit, di idee, di partito) sono ancora più forti il ruolo e la responsabilità che il servizio pubblico deve svolgere nel rappresentare la pluralità di voci per garantire che chi guarda a noi, con o senza interesse, abbia ancora voce e volto.

Per questo, coscienti, dell’oscuramento, ma non rassegnati ad esso, senza neppure troppa presunzione pensiamo di essere contemporaneamente “invisibili” ed “Imperdibili”, per questo aggiungiamo da oggi, alla nostra comunicazione una sezione di video-messaggi, un modo un po’ artigianale e tuttavia prezioso, che spero sarà visitata e condivisa in rete.

Ringraziamo innanzitutto Federica Pezzoli, per la disponibilità e la generosità, che ci dimostra, mettendo a disposizione la sua adesione competente e “militante” al progetto.

Ci auguriamo che vogliate aiutarci, con la vostra critica, i vostri suggerimenti e la condivisione in rete a divulgare “invisibile-imperdibile”.

Rosa Rinaldi
resp. comunicazione