lunedì 13 settembre 2010

DISDETTA FEDERMECCANICA : GIÙ LE MANI DAI DIRITTI DEI LAVORATORI !

La disdetta unilaterale operata da Federmeccanica dimostra che la strategia di Marchionne non è un fatto isolato a Pomigliano. Indica una traiettoria sulla quale si posizionerà Confindustria, con il benestare dei sindacati compiacenti (Cisl e Uil), di quasi tutte le forze politiche e con il supporto dei grandi mezzi di informazione. L'unica preoccupazione di Federmeccanica, e di questo ampio fronte politico e sociale, è quella di scaricare per intero i costi della crisi sui lavoratori, con il miraggio di "recuperare competitività" tramite il congelamento dei salari e la cancellazione dei diritti conquistati in decenni di lotte. Si tratta di un atto arrogante e irresponsabile, in piena sintonia con le politiche del lavoro di un governo che ancora non ha capito che per puntare al progresso economico del nostro paese non si può prescindere da un rilancio della domanda interna e quindi da un aumento dei salari tra i più bassi in Europa, e poi non si lamentino in FIAT se le vendite dell'auto private in Italia sono calate del 29% !

Preoccupano ancor più le reazioni a caldo di Farina leader della Fim CISL che si dichiara "indifferente alla scelta compiuta" l’altro giorno dimenticandosi che il contratto del 2008 è stato l'ultimo sottoscritto da tutti i sindacati confederali e votato da lavoratori e lavoratrici, insomma una bizzarra idea di democrazia e di relazioni sindacali quella della Fim CISL ! Oggi ci sarebbe bisogno di indirizzi strategici completamente diversi, scelte che mirino al sostegno dei redditi di lavoratori e delle lavoratrici e che avvii, dopo tanto tempo, una seria riflessione sul tema del precariato giovanile. Le imprese chiedono prepensionamenti, un giovane su quattro non ha lavoro e il governo che fa innalza l'età pensionabile determinando a tutti gli effetti un blocco del turn over anche nel settore privato.

E' anche per queste ragioni che crediamo che la resistenza messa in campo dalla Fiom è il fatto socialmente e politicamente più rilevante di questa fase. La manifestazione del 16 ottobre, convocata dai metalmeccanici della CGIL, assume quindi un significato ancor più rilevante perchè parla di lavoro, di democrazia e di futuro. Non va quindi vissuta come una cosa tra le altre, ma il fatto più significativo dell'autunno. Per quanto ci riguarda come coordinamento della collina materana del PRC organizzeremo in questa provincia con tutte le forze politiche e sociali che ne condividono i contenuti, iniziative comuni che favoriscano il massimo della partecipazione. Lanciamo un appello affinchè vengano costituiti da subito comitati unitari per il 16 ottobre chiedendo coerenza anche a quelle forze che si sono giustamente mobilitate in difesa della Costituzione attaccata dal governo. Coerenza vuole che la Carta Costituzionale si difenda sempre, quando la attacca Berlusconi, ma anche quando la attacca Marchionne.

Partito della Rifondazione Comunista

Coordinamento della Collina Materana

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