In merito alla riforma Gelmini interviene il segretario provinciale del Prc di Matera, Ottavio Frammartino che in una nota definisce “scellerata in quanto garantisce “meno futuro”, soprattutto perché il riordino enfatizza la gerarchia sociale e gentialiana del saper fare sottoposto al sapere, e separa nettamente i percorsi di istruzione, senza peraltro garantire a tutti i ragazzi entro l’età dell’obbligo di istruzione, i saperi e le competenze necessarie per affrontare con consapevolezza e adeguati strumenti l’età adulta”.
Ci saranno - prosegue - meno soldi, meno ore, meno
insegnanti. Otto miliardi in meno entro il 2012, qualche decina di migliaia di
docenti in meno nei prossimi due anni. Chi avrà mezzi accederà al liceo, chi non se lo potrà permettere dovrà accontentarsi degli istituti tecnici e professionali. E così, nell’età della conoscenza e della tecnologia, il Governo italiano nega all’istruzione tecnica la dignità di un percorso che consente di conseguire i diritti di cittadinanza, come invece accade al percorso liceale tra l’altro spogliato sia del percorso del bilinguismo sia dell’introduzione dell’informatica con l’abolizione della sperimentazione dei Pmi .
Inoltre le ricadute sui precari e gli insegnanti saranno drammatiche viste che sono comunque più di 17.000 le cattedre che dovranno essere tagliate, e ancora una volta il prezzo più alto lo pagherà il Sud ed i suoi ragazzi.
A tutto questo – conclude Frammartino - chiediamo da subito a tutte le forze dell’opposizione, ai precari, ai docenti e Organizzazioni sindacali, da subito di aprire una stagione di mobilitazione contro questa riforma”.
Ci saranno - prosegue - meno soldi, meno ore, meno
insegnanti. Otto miliardi in meno entro il 2012, qualche decina di migliaia di
docenti in meno nei prossimi due anni. Chi avrà mezzi accederà al liceo, chi non se lo potrà permettere dovrà accontentarsi degli istituti tecnici e professionali. E così, nell’età della conoscenza e della tecnologia, il Governo italiano nega all’istruzione tecnica la dignità di un percorso che consente di conseguire i diritti di cittadinanza, come invece accade al percorso liceale tra l’altro spogliato sia del percorso del bilinguismo sia dell’introduzione dell’informatica con l’abolizione della sperimentazione dei Pmi .
Inoltre le ricadute sui precari e gli insegnanti saranno drammatiche viste che sono comunque più di 17.000 le cattedre che dovranno essere tagliate, e ancora una volta il prezzo più alto lo pagherà il Sud ed i suoi ragazzi.
A tutto questo – conclude Frammartino - chiediamo da subito a tutte le forze dell’opposizione, ai precari, ai docenti e Organizzazioni sindacali, da subito di aprire una stagione di mobilitazione contro questa riforma”.
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