lunedì 11 gennaio 2010

Simonetti - Di Sabato (Prc) su pozzi gas a Policoro

“La Giunta regionale deve prendere atto della forte volontà popolare dei cittadini di Policoro e di categorie produttive importanti, prima fra tutte gli agricoltori, di netta contrarietà alla perforazione del pozzo esplorativo denominato ‘Masseria Morano 1’ e di altri su tutto il territorio del Metapontino”. E’ quanto sostengono la presidente del gruppo Prc alla Regione, Emilia Simonetti, e il segretario regionale del Prc, Italo Di Sabato.

“La manifestazione di protesta di Policoro – sottolineano gli esponenti del Prc – ha posto innanzitutto un problema di democrazia: non si possono consentire scelte che riguardano un territorio senza il consenso di chi vive e lavora nello stesso territorio; i cittadini hanno diritto di essere informati su tutti gli aspetti dell’attività di ricerca del gas. Da parte della Giunta Regionale e in primo luogo dell’Assessore all’Ambiente Santochirico – continuano Simonetti e Di Sabato – non è sufficiente trincerarsi dietro atti che richiamano responsabilità nazionali ed altri soggetti istituzionali e privati, perché è necessario difendere le opzioni di strategia di sviluppo decise da sempre per Policoro e il Metapontino, attraverso consistenti programmi di spesa riferiti allo sviluppo agricolo, ambientale e turistico in primo luogo, incompatibili con ogni attività di estrazione di gas”.

“Specie dopo la manifestazione – dicono i dirigenti del Prc – è indispensabile fare chiarezza su ogni passo compiuto dalla Giunta e dall’Assessore Santochirico in merito all’iter delle autorizzazioni regionali che il Comitato Popolare di Policoro e associazioni ambientaliste lucane attribuiscono direttamente a provvedimenti del Governo Regionale, chiedendo ulteriori e rigorosi accertamenti per le possibili conseguenze sulla salute e sull'ambiente delle estrazioni, tenuto conto che sinora gli unici pronunciamenti sono di “parte” diffusi dalla società interessata. Da parte nostra, sia chiaro – precisano Simonetti e Di Sabato – non c’è alcun interesse a fare dell’allarmismo o a “cavalcare” proteste. Con la tutela di legittime richieste di cittadini intendiamo piuttosto sostenere principi democratici e di partecipazione popolare e le aspettative di sviluppo di comunità del Metapontino”.

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