da Liberazione, 10 dicembre 2009, pag. 4
di Fabio Sebastiani
Carovane di vettovaglie, cene di sottoscrizione, sit in, acquisti solidali, scuole popolari. L'attività delle Brigate della solidarietà cresce in misura diretta con la recrudescenza della crisi economica. A Roma l'epicentro delle iniziative è l'Eutelia, dove i lavoratori e le lavoratrici continuano l' assemblea permanente nei locali dell'azienda, che sta diventando il luogo dove si susseguono assemblee aperte alla città, incontri sulla crisi e anche proiezioni di film. Dai circoli del Prc e del Pdci della zona Tiburtina di Roma e realizzata in collaborazione con le federazioni di Roma dei due partiti e le Brigate di Solidarietà Attiva, l'idea di lanciare una campagna per finanziare la loro cassa di resistenza chiamata "Arancia Metalmeccanica".
Dal 28 novembre sono attivi alcuni banchetti per la vendita di arance il cui ricavato andrà a sostenere la lotta di questi lavoratori. "Inoltre, le arance provengono direttamente dai coltivatori della Sicilia e sono biologiche- raccontano i promotori dell'iniziativa- in questo modo aiutiamo i coltivatori a non essere strozzati dai prezzi capestro imposti dal mercato e dalla grande distribuzione. Si tratta quindi di una campagna doppiamente solidale, coi contadini e coi lavoratori". Le arance sono in retine da 3 kg e costano 5 euro, metà va ai contadini e metà ai lavoratori Eutelia. Per aderire, richieste e info: aranciametalmeccanica@gmail,com.
Solidarietà attiva anche alla Ispra di Roma dove i precari della ricerca sono in lotta per la stabilizzazione del posto di lavoro: la solidarietà "non è un pranzo di gala" hanno scritto sullo striscione. Rifondazione Comunista del Municipio 19 ha presentato una mozione, in sede di Consiglio municipale, a sostegno della richiesta di rapida apertura di un tavolo istituzionale per risolvere lo stato vertenziale dei lavoratori precari dell'Ispra.
Per continuare a dare sostanza e forma concreta alla solidarietà una "carovana rossa", una quindicina di macchine imbandierate dei compagni dei circoli Prc e delle sezioni Pdci dei municipi 18 e 19, si sono presentati all'ora di pranzo in via di Torrevecchia ( sede dell'occupazione). In testa una delle ricercatrici in lotta che con l'amplificazione ha denunciato ai passanti delle strade Boccea-Casalotti la condizione che vivono i lavoratori precari dell'Ispra ed i motivi della loro lotta. Solidarietà concreta con le arance rosse offerte dal Gap del circolo "Puletti", il vino rosso delle cantine di Primavalle e la pizza speciale offerta dal forno di Torresina.
Altro flash di solidarietà dalla Frattini, una storica azienda metalmeccanica di Seriate (Bg) che fino a pochi mesi fa macchine per la deformazione di contenitori cilindrici. Le Brigate di Solidarietà Attiva, dopo aver operato 6 mesi in Abruzzo, tra le altre cose promuovendo l'autorganizzazione e la presa di voce degli abitanti delle tendopoli, hanno fatto proprio lo slogan "dalla crisi del terremoto al terremoto della crisi", sono tornate a Bergamo e hanno deciso di agire sul territorio tenendo viva la loro organizzazione, ritenendola efficace nelle situazioni di mutualismo e nelle lotte per la difesa del lavoro. Da otto settimane le Brigate di solidarietà attiva di Bergamo hanno attivato un presidio davanti ai cancelli della fabbrica, con i lavoratori in lotta, per la difesa di tutti i 194 posti di lavoro, montando una cucina da campo e delle tendostrutture per supportare l'attività del presidio. Hanno inoltre organizzato due raccolte di beni alimentari nel comune di Seriate stimolando l'informazione e la solidarietà della cittadinanza. Oltre al mutualismo, le Brigate hanno sostenuto tutto il corso della battaglia politica, partecipando alle assemblee, alle manifestazioni, ai blocchi dei cancelli per impedire lo smantellamento dei macchinari, guadagnando la fiducia sul campo, stando con i lavoratori in ogni momento di riflessione e conflitto."Contrariamente alle contraddizioni e al populismo della Lega, che millanta la difesa del territorio e contemporaneamente è portatrice dell'aspetto più violento della globalizzazione neoliberista-si legge in un loro comunicato- il contributo attivo delle Bsa è stato determinante per creare un clima di condivisione che, troppo spesso, alcuni sindacati e partiti, ormai malati di presenzialismo, non sono stati in grado di produrre. Anche se inizialmente alcuni lavoratori guardavano con sospetto e disillusione l'interessamento alla loro situazione, le Brigate di solidarietà attiva hanno dimostrato che la credibilità si conquista solo agendo sul campo e nell'era dell'individualismo e della precarietà, la loro modalità di operare crea un clima di fiducia che ricostruisce quei legami si solidarietà di classe che portano alla presa di voce diretta e condivisa per la lotta per difendere i propri diritti".
Continua a Benevento, infine, la bella esperienza delle "Scuole popolari". Nate dalla protesta dei precari della scuola che a settembre occuparono il provveditorato agli studi e dalla collaborazione delle Brigate di solidarietà, le "aule alternative" sono state stabilizzate nel quartiere popolare della "Libertà", grazie anche all'aiuto del Comune di Benevento che ha affidato alla gestione degli insegnanti alcuni locali.
di Fabio Sebastiani
Carovane di vettovaglie, cene di sottoscrizione, sit in, acquisti solidali, scuole popolari. L'attività delle Brigate della solidarietà cresce in misura diretta con la recrudescenza della crisi economica. A Roma l'epicentro delle iniziative è l'Eutelia, dove i lavoratori e le lavoratrici continuano l' assemblea permanente nei locali dell'azienda, che sta diventando il luogo dove si susseguono assemblee aperte alla città, incontri sulla crisi e anche proiezioni di film. Dai circoli del Prc e del Pdci della zona Tiburtina di Roma e realizzata in collaborazione con le federazioni di Roma dei due partiti e le Brigate di Solidarietà Attiva, l'idea di lanciare una campagna per finanziare la loro cassa di resistenza chiamata "Arancia Metalmeccanica".
Dal 28 novembre sono attivi alcuni banchetti per la vendita di arance il cui ricavato andrà a sostenere la lotta di questi lavoratori. "Inoltre, le arance provengono direttamente dai coltivatori della Sicilia e sono biologiche- raccontano i promotori dell'iniziativa- in questo modo aiutiamo i coltivatori a non essere strozzati dai prezzi capestro imposti dal mercato e dalla grande distribuzione. Si tratta quindi di una campagna doppiamente solidale, coi contadini e coi lavoratori". Le arance sono in retine da 3 kg e costano 5 euro, metà va ai contadini e metà ai lavoratori Eutelia. Per aderire, richieste e info: aranciametalmeccanica@gmail,com.
Solidarietà attiva anche alla Ispra di Roma dove i precari della ricerca sono in lotta per la stabilizzazione del posto di lavoro: la solidarietà "non è un pranzo di gala" hanno scritto sullo striscione. Rifondazione Comunista del Municipio 19 ha presentato una mozione, in sede di Consiglio municipale, a sostegno della richiesta di rapida apertura di un tavolo istituzionale per risolvere lo stato vertenziale dei lavoratori precari dell'Ispra.
Per continuare a dare sostanza e forma concreta alla solidarietà una "carovana rossa", una quindicina di macchine imbandierate dei compagni dei circoli Prc e delle sezioni Pdci dei municipi 18 e 19, si sono presentati all'ora di pranzo in via di Torrevecchia ( sede dell'occupazione). In testa una delle ricercatrici in lotta che con l'amplificazione ha denunciato ai passanti delle strade Boccea-Casalotti la condizione che vivono i lavoratori precari dell'Ispra ed i motivi della loro lotta. Solidarietà concreta con le arance rosse offerte dal Gap del circolo "Puletti", il vino rosso delle cantine di Primavalle e la pizza speciale offerta dal forno di Torresina.
Altro flash di solidarietà dalla Frattini, una storica azienda metalmeccanica di Seriate (Bg) che fino a pochi mesi fa macchine per la deformazione di contenitori cilindrici. Le Brigate di Solidarietà Attiva, dopo aver operato 6 mesi in Abruzzo, tra le altre cose promuovendo l'autorganizzazione e la presa di voce degli abitanti delle tendopoli, hanno fatto proprio lo slogan "dalla crisi del terremoto al terremoto della crisi", sono tornate a Bergamo e hanno deciso di agire sul territorio tenendo viva la loro organizzazione, ritenendola efficace nelle situazioni di mutualismo e nelle lotte per la difesa del lavoro. Da otto settimane le Brigate di solidarietà attiva di Bergamo hanno attivato un presidio davanti ai cancelli della fabbrica, con i lavoratori in lotta, per la difesa di tutti i 194 posti di lavoro, montando una cucina da campo e delle tendostrutture per supportare l'attività del presidio. Hanno inoltre organizzato due raccolte di beni alimentari nel comune di Seriate stimolando l'informazione e la solidarietà della cittadinanza. Oltre al mutualismo, le Brigate hanno sostenuto tutto il corso della battaglia politica, partecipando alle assemblee, alle manifestazioni, ai blocchi dei cancelli per impedire lo smantellamento dei macchinari, guadagnando la fiducia sul campo, stando con i lavoratori in ogni momento di riflessione e conflitto."Contrariamente alle contraddizioni e al populismo della Lega, che millanta la difesa del territorio e contemporaneamente è portatrice dell'aspetto più violento della globalizzazione neoliberista-si legge in un loro comunicato- il contributo attivo delle Bsa è stato determinante per creare un clima di condivisione che, troppo spesso, alcuni sindacati e partiti, ormai malati di presenzialismo, non sono stati in grado di produrre. Anche se inizialmente alcuni lavoratori guardavano con sospetto e disillusione l'interessamento alla loro situazione, le Brigate di solidarietà attiva hanno dimostrato che la credibilità si conquista solo agendo sul campo e nell'era dell'individualismo e della precarietà, la loro modalità di operare crea un clima di fiducia che ricostruisce quei legami si solidarietà di classe che portano alla presa di voce diretta e condivisa per la lotta per difendere i propri diritti".
Continua a Benevento, infine, la bella esperienza delle "Scuole popolari". Nate dalla protesta dei precari della scuola che a settembre occuparono il provveditorato agli studi e dalla collaborazione delle Brigate di solidarietà, le "aule alternative" sono state stabilizzate nel quartiere popolare della "Libertà", grazie anche all'aiuto del Comune di Benevento che ha affidato alla gestione degli insegnanti alcuni locali.
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