da Liberazione, 18 novembre 2009, pag. 6
di Castalda Musacchio
Una prova di forza per la maggioranza. Una vera e propria "umiliazione del Parlamento" per le opposizioni. Il Governo non è chiaro se abbia deciso di "scivolare" proprio sull'acqua, ma è proprio su questa materia che ha imposto, per la ventottesima volta, la questione di fiducia. Via dunque alla privatizzazione. Senza contare i malumori della stessa maggioranza, della Lega "in primis", su un decreto (Dl Ronchi) che contiene in sè la liberalizzazione di tutti i servizi pubblici locali: oltre l'acqua, i rifiuti e il trasporto urbano. Nè, tantomeno, valutare le conseguenze nefaste per i cittadini che si troveranno a pagare bollette salatissime per servizi, come l'acqua appunto, che sono considerate risorse essenziali per la comunità. Eppure il dado è tratto. Resta da vedere solo se oggi il Dl passerà al vaglio delle urne.
L'intera operazione per la vendita dei servizi partirà dal 2011, per il momento c'è da notare il silenzio del Carroccio e le urla fuori e dentro il Palazzo delle opposizioni e del movimento. La richiesta nelle aule è chiara. "Chiediamo di starlciare l'intero articolo 15, che riguarda tutti i servizi locali- denuncia Marco Causi del Pd. Ma il vero nodo riguarda proprio il servizio idrico. "La nostra- annuncia- sarà una opposizione dura e intransigente". "E' inaccettabile- aggiunge Sereni(altra esponente dei Democratici)- che il governo affronti un tema complesso e articolato in modo così frettoloso e pasticciato". L'Italia dei Valori? E' pronta alle barricate. Sono già state annunciate dal leader dell'Idv tre referendum, uno dei quali appoggiato ora dai Verdi, pronto a bocciare la voluta e forzata privatizzazione dell'acqua annunciata dalla maggioranza. Rifondazione rilancia. "Il no alla privatizzazione dell'acqua- spiega Ferrero- diventerà uno dei temi fondamentali della manifestazione del prossimo 5 dicembre per il No Berlusconi Day".
Del resto l'annunciata decisione dell'Esecutivo ha prima di tutto fatto sobbalzare dalle sedie i vari governatori delle regioni del Nord che ora chiedono al Governo di ripensarci. Nonchè, naturalmente, le associazioni dei consumatori che hanno già allertato dal rischio rincaro bollette nei prossimi anni, a scapito di tutta la comunità. Ma è soprattutto il Movimento a scendere in campo contro la "mercificazione di un bene essenziale" per l'umanità che diventerebbe al contrario- denuncia il Forum italiano dei movimenti per l'acqua- "una vera e propria manna caduta dal cielo per le lobbies criminali che si muovono in territori già collusi". come è per la Sicilia, ad esempio, dove già i privati controllano gran parte del mercato e dove, guarda caso, non solo l'acqua costa di più ma per l'assenza di una rete idrica funzionante non si trova neppure.
Gli ambientalisti sono pronti a dare battaglia a lungo termine. Trattare il tema dell'acqua così come si sta facendo in questi giorni in Parlamento è "irresponsabile" denuncia il Wwf. Le nuove disposizioni prevedono del resto che per le ex municipalizzate già quotate l'azionista pubblico scenda prima al 40% entro il 2013 e poi al 30% entro il 2015. E non è più nemmeno obbligatoria un'offerta pubblica sul mercato: la quota si può anche cedere a trattativa privata. Per questo- denuncia ancora l'associazione ambientalista- urge un confronto nazionale, attraverso gli Stati generali dell'Acqua, tra istituzioni e attori non istituzionali per trovare soluzioni condivise per il governo, la tutela e la gestione di un bene comune e primario. Ma il Governo a quanto pare non ci sta. E solo per mettere a tacere le altre fibrillazioni interne alla propria maggioranza continua a tenere la barra dritta sulla strada della fiducia. La conferma? Proviene dalla parole di Schifani. "Se la maggioranza non è compatta- annuncia a conclusione di un intervento all'inaugurazione dell'anno accademico del collegio "Lamaro- Pozzani"- non c'è altra soluzione che il voto anticipato" Oggi? La parola passa alle urne.
di Castalda Musacchio
Una prova di forza per la maggioranza. Una vera e propria "umiliazione del Parlamento" per le opposizioni. Il Governo non è chiaro se abbia deciso di "scivolare" proprio sull'acqua, ma è proprio su questa materia che ha imposto, per la ventottesima volta, la questione di fiducia. Via dunque alla privatizzazione. Senza contare i malumori della stessa maggioranza, della Lega "in primis", su un decreto (Dl Ronchi) che contiene in sè la liberalizzazione di tutti i servizi pubblici locali: oltre l'acqua, i rifiuti e il trasporto urbano. Nè, tantomeno, valutare le conseguenze nefaste per i cittadini che si troveranno a pagare bollette salatissime per servizi, come l'acqua appunto, che sono considerate risorse essenziali per la comunità. Eppure il dado è tratto. Resta da vedere solo se oggi il Dl passerà al vaglio delle urne.
L'intera operazione per la vendita dei servizi partirà dal 2011, per il momento c'è da notare il silenzio del Carroccio e le urla fuori e dentro il Palazzo delle opposizioni e del movimento. La richiesta nelle aule è chiara. "Chiediamo di starlciare l'intero articolo 15, che riguarda tutti i servizi locali- denuncia Marco Causi del Pd. Ma il vero nodo riguarda proprio il servizio idrico. "La nostra- annuncia- sarà una opposizione dura e intransigente". "E' inaccettabile- aggiunge Sereni(altra esponente dei Democratici)- che il governo affronti un tema complesso e articolato in modo così frettoloso e pasticciato". L'Italia dei Valori? E' pronta alle barricate. Sono già state annunciate dal leader dell'Idv tre referendum, uno dei quali appoggiato ora dai Verdi, pronto a bocciare la voluta e forzata privatizzazione dell'acqua annunciata dalla maggioranza. Rifondazione rilancia. "Il no alla privatizzazione dell'acqua- spiega Ferrero- diventerà uno dei temi fondamentali della manifestazione del prossimo 5 dicembre per il No Berlusconi Day".
Del resto l'annunciata decisione dell'Esecutivo ha prima di tutto fatto sobbalzare dalle sedie i vari governatori delle regioni del Nord che ora chiedono al Governo di ripensarci. Nonchè, naturalmente, le associazioni dei consumatori che hanno già allertato dal rischio rincaro bollette nei prossimi anni, a scapito di tutta la comunità. Ma è soprattutto il Movimento a scendere in campo contro la "mercificazione di un bene essenziale" per l'umanità che diventerebbe al contrario- denuncia il Forum italiano dei movimenti per l'acqua- "una vera e propria manna caduta dal cielo per le lobbies criminali che si muovono in territori già collusi". come è per la Sicilia, ad esempio, dove già i privati controllano gran parte del mercato e dove, guarda caso, non solo l'acqua costa di più ma per l'assenza di una rete idrica funzionante non si trova neppure.
Gli ambientalisti sono pronti a dare battaglia a lungo termine. Trattare il tema dell'acqua così come si sta facendo in questi giorni in Parlamento è "irresponsabile" denuncia il Wwf. Le nuove disposizioni prevedono del resto che per le ex municipalizzate già quotate l'azionista pubblico scenda prima al 40% entro il 2013 e poi al 30% entro il 2015. E non è più nemmeno obbligatoria un'offerta pubblica sul mercato: la quota si può anche cedere a trattativa privata. Per questo- denuncia ancora l'associazione ambientalista- urge un confronto nazionale, attraverso gli Stati generali dell'Acqua, tra istituzioni e attori non istituzionali per trovare soluzioni condivise per il governo, la tutela e la gestione di un bene comune e primario. Ma il Governo a quanto pare non ci sta. E solo per mettere a tacere le altre fibrillazioni interne alla propria maggioranza continua a tenere la barra dritta sulla strada della fiducia. La conferma? Proviene dalla parole di Schifani. "Se la maggioranza non è compatta- annuncia a conclusione di un intervento all'inaugurazione dell'anno accademico del collegio "Lamaro- Pozzani"- non c'è altra soluzione che il voto anticipato" Oggi? La parola passa alle urne.
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