“La crisi esorcizzata con forza da Berlusconi la stanno pagando le migliaia di operai ed operaie che in questi mesi stanno vivendo un momento difficile. Le segnalazioni dall'industria manifatturiera rivelano soprattutto la condizione di precarietà in cui versano decine di migliaia di famiglie”.
E’ quanto afferma in una nota il segretario provinciale del Prc di Matera, Ottavio Frammartino che aggiunge: “Alla faccia dell'ottimismo dei nostri governanti, l'unica certezza è l'incertezza di tutto, una crisi lunga dove i più fortunati sono costretti a vivere con 700 euro al mese, insufficienti per tirare avanti . In questo contesto nasce la clamorosa protesta degli operai di Termini Imerese sfociata nell’occupazione del Comune, che segue la protesta della Lasme di Melfi, tutte azioni che segnalano una sfiducia nelle istituzioni. In questo quadro tocca alla Sinistra non solo attestare solidarietà , ma anche farsi interprete del disaggio con azioni forti contro il Governo. Il 5 dicembre al no Day Berlusconi, noi dobbiamo portare in piazza – conclude - la crisi e i suoi effetti sulla vita quotidiana di migliaia di famiglie oscurata dalla Tv di stato e dai mass media , facendo capire che questa mobilitazione nasce soprattutto contro le disastrose politiche economiche di questo governo. Tanto più alta sarà la partecipazione, tanto più daremo voce a chi sulla propria pelle sta pagando la crisi, e per questo che chiediamo a tutta il mondo della sinistra , quella che si riconosce non solo nei partiti ma anche quella più ampia delle Associazioni, al mondo del lavoro una partecipazione massiccia per la manifestazione 5 dicembre”.
E’ quanto afferma in una nota il segretario provinciale del Prc di Matera, Ottavio Frammartino che aggiunge: “Alla faccia dell'ottimismo dei nostri governanti, l'unica certezza è l'incertezza di tutto, una crisi lunga dove i più fortunati sono costretti a vivere con 700 euro al mese, insufficienti per tirare avanti . In questo contesto nasce la clamorosa protesta degli operai di Termini Imerese sfociata nell’occupazione del Comune, che segue la protesta della Lasme di Melfi, tutte azioni che segnalano una sfiducia nelle istituzioni. In questo quadro tocca alla Sinistra non solo attestare solidarietà , ma anche farsi interprete del disaggio con azioni forti contro il Governo. Il 5 dicembre al no Day Berlusconi, noi dobbiamo portare in piazza – conclude - la crisi e i suoi effetti sulla vita quotidiana di migliaia di famiglie oscurata dalla Tv di stato e dai mass media , facendo capire che questa mobilitazione nasce soprattutto contro le disastrose politiche economiche di questo governo. Tanto più alta sarà la partecipazione, tanto più daremo voce a chi sulla propria pelle sta pagando la crisi, e per questo che chiediamo a tutta il mondo della sinistra , quella che si riconosce non solo nei partiti ma anche quella più ampia delle Associazioni, al mondo del lavoro una partecipazione massiccia per la manifestazione 5 dicembre”.
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