“La crisi esplosa nel 2008 segna il capolinea di un intero ciclo di sviluppo capitalistico degli ultimi trent’anni, la cosiddetta “fase neoliberista”, che ha assunto le caratteristiche di vero e proprio modello produttivo e sociale, globalizzazione come estensione del modello di produzione e consumo dei “Paesi avanzati”, sviluppo trainato dalla finanza, sfruttamento predatorio delle risorse naturali, privatizzazione dei beni comuni e dei servizi pubblici, crescita delle disuguaglianze sociali, svalorizzazione del lavoro, con la precarizzazione ed il peggioramento delle condizioni di lavoro, deperimento della democrazia, il tutto sostenuto da un’imponente offensiva ideologica basata sulla centralità del mercato e il ridimensionamento dell’intervento pubblico”.
E’ quanto afferma in una nota il segretario regionale della Fiom Cgil di Basilicata, Giuseppe Cillis che aggiunge: “La difficoltà di individuare soggetti e contenuti di una proposta alternativa sono particolarmente evidenti nel nostro Paese che vive una profonda crisi democratica, ciò chiama in causa direttamente la politica e anche la Sinistra.
Infatti gli effetti e l’uso della crisi, i licenziamenti, il dilagare della precarizzazione, la chiusura delle fabbriche, i tagli allo Stato sociale, la controriforma della Scuola, richiedono necessariamente una forte risposta in difesa dei diritti e della dignità del lavoro anche per impedire un profondo arretramento dei rapporti sociali, questo rende necessario la ricerca di alternative praticabili al modello di sviluppo che è causa della crisi stessa.
Credo – prosegue Cillisi - che sia ineludibile un cambiamento di paradigma del modello produttivo e sociale da mettere in relazione alla questione democrazia come terreno della Sinistra nel nostro Paese su cui fondare un partito di massa delle classi lavoratrici per rilanciare la speranza e il sogno della trasformazione della società in direzione della giustizia sociale e dell’uguaglianza, e questo vale tanto per l’insieme del Paese quanto per la nostra regione”.
E’ quanto afferma in una nota il segretario regionale della Fiom Cgil di Basilicata, Giuseppe Cillis che aggiunge: “La difficoltà di individuare soggetti e contenuti di una proposta alternativa sono particolarmente evidenti nel nostro Paese che vive una profonda crisi democratica, ciò chiama in causa direttamente la politica e anche la Sinistra.
Infatti gli effetti e l’uso della crisi, i licenziamenti, il dilagare della precarizzazione, la chiusura delle fabbriche, i tagli allo Stato sociale, la controriforma della Scuola, richiedono necessariamente una forte risposta in difesa dei diritti e della dignità del lavoro anche per impedire un profondo arretramento dei rapporti sociali, questo rende necessario la ricerca di alternative praticabili al modello di sviluppo che è causa della crisi stessa.
Credo – prosegue Cillisi - che sia ineludibile un cambiamento di paradigma del modello produttivo e sociale da mettere in relazione alla questione democrazia come terreno della Sinistra nel nostro Paese su cui fondare un partito di massa delle classi lavoratrici per rilanciare la speranza e il sogno della trasformazione della società in direzione della giustizia sociale e dell’uguaglianza, e questo vale tanto per l’insieme del Paese quanto per la nostra regione”.
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