da Repubblica Cronaca di Milano, 25 novembre 2009, pag. 2
di Stefano Rossi
Diventa sempre più grave la crisi economica. E' crisi dei livelli produttivi, che ci vorranno anni per recuperarli, è crisi del lavoro che cambia il quadro occupazionale, perchè si perdono posti stabili con occupati giovani mentre i nuovi impieghi sono precari.
Le ultime, drammatiche cifre sono contenute in una elaborazione dei dati Inps ad opera del dipartimento politiche contrattuali della Cgil. Da gennaio a ottobre le ore di cassa integrazione sono cresciute del 508% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, una media fra quella ordinaria (più 772) e la straordinaria (più 256). I licenziamenti sono stati oltre 45 mila da inizio anno, un quarto in più.
Nel semestre gennaio-giugno, il 73% degli avviamenti al lavoro in Lombardia( 894.446), quasi tre su quattro, è avvenuto con contratti a tempo determinato, lavoro a progetto, lavoro somministrato, contro il 68% del primo semestre 2008. Situazione rovesciata per le cessazioni del rapporto di lavoro (914.162, quasi 20 mila in meno degli avviamenti) che vedono interessati per il 45 per cento i posti a tempo indeterminato, mentre il 25 per cento è a tempo determinato. Infine, le uscite hanno riguardato per il 60 per cento lavoratori under 40.
"La crisi non si ferma- commenta Giacinto Botti della segreteria regionale Cgil- e nel 2010 potremmo avere ricadute occupazionali ancora più pesanti. La Lombardia sta perdendo capacità competitiva in Europa e su questto terreno le istituzioni sono carenti. Senza politiche di sviluppo gli ammortizzatori sociali non bastano". Ieri il consiglio regionale ha approvato una mozione del Prc che chiede l'intervento della presidenza del Consiglio all'incontro di domani a Roma sulla Eutelia di Pregnana ( informatica), dove 243 dipendenti sono in mobilità.
La mobilità, i licenziamenti, sono la prospettiva del 2010 una volta finita la cassa, come alla Mivar(televisori) di Abbiategrasso, dove 230 lavoratori saranno espulsi il prossimo agosto. "Chiediamo il raddoppio delle settimane di cassa integrazione, da 52 a 104- spiega Giorgio Roilo, senatore Pd. Se il Tesoro prevede per il 2010 un aumento del Pil dello 0,7 per cento, solo nel 2014 saranno recuperati i livelli produttivi del 2007. Le imprese ristruttureranno e prederemo posti a crisi finita".
Paolo Galassi, presidente delle piccole e medie imprese si Confapi Milano, conferma che per l'economia reale il peggio deve ancora arrivare: " Le nostre aziende hanno in media fatturati dimezzati, con punte da meno 70 per cento, anche con una crescitya annua del 10 per cento, ci metteremmo anni per tornare a livelli sostenibili. L'80 per cento delle nostre aziende è in perdita e per il 68 per cento il rosso è per effetto dell' Irap, una tassa folle che va abolita. Non si è ancora capito che, di questo passo, si potrà solo licenziare".
di Stefano Rossi
Diventa sempre più grave la crisi economica. E' crisi dei livelli produttivi, che ci vorranno anni per recuperarli, è crisi del lavoro che cambia il quadro occupazionale, perchè si perdono posti stabili con occupati giovani mentre i nuovi impieghi sono precari.
Le ultime, drammatiche cifre sono contenute in una elaborazione dei dati Inps ad opera del dipartimento politiche contrattuali della Cgil. Da gennaio a ottobre le ore di cassa integrazione sono cresciute del 508% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, una media fra quella ordinaria (più 772) e la straordinaria (più 256). I licenziamenti sono stati oltre 45 mila da inizio anno, un quarto in più.
Nel semestre gennaio-giugno, il 73% degli avviamenti al lavoro in Lombardia( 894.446), quasi tre su quattro, è avvenuto con contratti a tempo determinato, lavoro a progetto, lavoro somministrato, contro il 68% del primo semestre 2008. Situazione rovesciata per le cessazioni del rapporto di lavoro (914.162, quasi 20 mila in meno degli avviamenti) che vedono interessati per il 45 per cento i posti a tempo indeterminato, mentre il 25 per cento è a tempo determinato. Infine, le uscite hanno riguardato per il 60 per cento lavoratori under 40.
"La crisi non si ferma- commenta Giacinto Botti della segreteria regionale Cgil- e nel 2010 potremmo avere ricadute occupazionali ancora più pesanti. La Lombardia sta perdendo capacità competitiva in Europa e su questto terreno le istituzioni sono carenti. Senza politiche di sviluppo gli ammortizzatori sociali non bastano". Ieri il consiglio regionale ha approvato una mozione del Prc che chiede l'intervento della presidenza del Consiglio all'incontro di domani a Roma sulla Eutelia di Pregnana ( informatica), dove 243 dipendenti sono in mobilità.
La mobilità, i licenziamenti, sono la prospettiva del 2010 una volta finita la cassa, come alla Mivar(televisori) di Abbiategrasso, dove 230 lavoratori saranno espulsi il prossimo agosto. "Chiediamo il raddoppio delle settimane di cassa integrazione, da 52 a 104- spiega Giorgio Roilo, senatore Pd. Se il Tesoro prevede per il 2010 un aumento del Pil dello 0,7 per cento, solo nel 2014 saranno recuperati i livelli produttivi del 2007. Le imprese ristruttureranno e prederemo posti a crisi finita".
Paolo Galassi, presidente delle piccole e medie imprese si Confapi Milano, conferma che per l'economia reale il peggio deve ancora arrivare: " Le nostre aziende hanno in media fatturati dimezzati, con punte da meno 70 per cento, anche con una crescitya annua del 10 per cento, ci metteremmo anni per tornare a livelli sostenibili. L'80 per cento delle nostre aziende è in perdita e per il 68 per cento il rosso è per effetto dell' Irap, una tassa folle che va abolita. Non si è ancora capito che, di questo passo, si potrà solo licenziare".
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