giovedì 20 agosto 2009

Scuola, Simonetti (Prc): servono soluzioni per i precari

“Mentre la campagna alimentata dalla Lega Nord contro la scuola nelle regioni del Sud questa volta prende di mira gli insegnanti di sostegno che, a sentire i leghisti, sarebbero troppi anche in Basilicata, sino ad ipotizzare, senza alcuno scrupolo morale, casi di ‘finti’ ragazzi lucani in difficoltà, il problema prioritario da affrontare, in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico, resta quello del futuro del personale precario, docente e Ata”. A sostenerlo è la presidente del gruppo del Prc in Consiglio regionale Emilia Simonetti, sottolineando che “è un vero incubo quello che tiene con il fiato sospeso decine di migliaia di precari storici della scuola (alcune centinaia solo in Basilicata) personale che dopo anni di servizio ‘a termine’ (da settembre a giugno) all’inizio del nuovo anno scolastico, per effetto dei tagli dei ministri Gelmini - Tremonti (meno 42.104 posti per il 2009-2010), potrebbe ritrovarsi senza lavoro. In alcune Regioni, tra le quali la Sicilia – riferisce Simonetti – sono state individuate alcune soluzioni ed in altre, quali la Campania, si è già in fase avanzata, senza attendere il ‘piano salva-precari’ promesso dal Ministero della Pubblica Istruzione che, secondo anticipazioni fatte ai sindacati, grazie ad accordi con Inps e Regioni, potrebbe garantire uno stipendio almeno a chi nel 2008/2009 ha già lavorato con un contratto annuale. L’esempio da seguire – continua – è l’accordo Regione Sicilia - Ministero della Pubblica Istruzione siglato nelle scorse settimane che consentirà il salvataggio di 1.800 precari siciliani, utilizzando fondi regionali per il potenziamento dell’offerta formativa per assumere i precari storici che restano fuori dalle supplenze e impiegarli in progetti e attività di supporto nelle scuole. E’ una strada dunque da percorrere anche in Basilicata per porre maggiore attenzione agli studenti diversamente abili e a rischio marginalità, ai programmi per l’innalzamento della qualità dell’offerta formativa, puntando su matematica, scienze, tecnologia e capacità di lettura e ai progetti dedicati ai temi del disagio giovanile e delle tossicodipendenze”.

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