La bozza presentata dal ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola prevede per gli impianti solari ed eolici una tale ridda di studi e divieti da rischiare di affossare l'energia verde in Italia
Finalmente il governo ha deciso di regolare severamente le fonti di energia che, evidentemente, considera deleterie per il nostro Paese. Carbone e nucleare? No, vento e sole. Le linee guida alla legge 387 del 2003 dovevano servire, su richiesta europea, a unificare e rendere più veloce l'iter per la realizzazione di impianti a energie rinnovabili, oggi regolato a livello regionale. Ma la bozza presentata dal ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, prevede per gli impianti solari ed eolici, al di sopra rispettivamente di 20 e 60 kW, una tale ridda di studi, pareri e divieti, da rischiare di affossare l'energia verde in Italia. "Sono norme più rigide di quelle previste per le fonti non rinnovabili", hanno commentato gli industriali dell'eolico. Per installare turbine eoliche, per esempio, si prevedono studi finanziari, tecnici, sanitari, naturalistici, climatici, paesaggistici, idrogeologici e persino sociali e per loro sono comunque off limits ben 14 tipi diversi di territorio, comprese, chissà perché, le aree ad agricoltura biologica e Doc. "Con queste regole", spiega l'ingegnere energetico Alex Sorokin, "tempi e costi di installazione, già più alti in Italia che in Germania o Spagna, aumenterebbero ancora. Speriamo che le regioni, quando valuteranno questa bozza, la riportino
allo spirito originale: rendere cioè la vita più facile, non più difficile, a chi vuole produrre energia rinnovabile".
(17 luglio 2009)
allo spirito originale: rendere cioè la vita più facile, non più difficile, a chi vuole produrre energia rinnovabile".
(17 luglio 2009)
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