La discussione in atto da mesi su un riassetto generale delle cariche provinciali, sta attraversando una fase di stallo che non giova affatto all’immagine di un centrosinistra che poco ha da vantare in due anni di attività amministrativa. Che le idee circa un rilancio programmatico siano alquanto confuse e lacunose lo si era capito da tempo e il quadro generale che ne risulta dell’intera coalizione è poco edificante. In una congiuntura economica drammatica, il ruolo della sinistra dovrebbe essere legato alla proposizione di progetti di sviluppo e di sostegno alle fasce disagiate della società. La verifica politica invece, si è imbrigliata tra le guerre interne al Partito Democratico e il protagonismo di fazioni minoritarie che ricercano spazi di visibilità a tutti i costi.
In un territorio che vanta primati negativi in quanto ad occupazione, reddito ed emigrazione, non ci si può permettere attese e pause di riflessione a lungo termine. Vorrei soffermarmi solo su alcuni aspetti che richiedono analisi e soluzioni repentine.
Sul piano infrastrutturale, abbiamo assistito ad un peggioramento della già precaria viabilità provinciale, frutto di una programmazione disattenta, incapace di garantire persino la manutenzione ordinaria. Il ben noto isolamento delle aree interne, nonché l’inadeguatezza di arterie di collegamento delle zone turistiche, richiedono una cantierizzazione dai tempi certi e costi contenti. Occorre riattivare un processo di progettazione di edilizia popolare, ferma ormai da anni e sarebbe auspicabile un intervento sostanziale sull’edilizia scolastica prima della ripresa delle attività.
Il piano provinciale dei trasporti, impolverato dal 2007 nei cassetti di qualche scrivania di via Verrastro, richiede una rivisitazione attenta che proponga un miglioramento dei collegamenti tra le aree interne e il capoluogo, creando centri di raccolta che eliminino chilometri inutili ed offrano la possibilità di istituire corse aggiuntive per famiglie, studenti e lavoratori.
Sul piano ambientale non si può prescindere da una risoluzione delle periodiche emergenze rifiuti che rappresentano una piaga per i territori e un business remunerativo per le imprese legate allo smaltimento. Diventa quindi prioritaria un’accelerazione sul sistema di raccolta differenziata comprensoriale, con l’individuazione di un sito unico provinciale di conferimento e un impianto di compostaggio. Credo inoltre vada affrontato con molta serietà il problema legato al dissesto idrogeologico, alla luce anche di quanto visto lo scorso inverno, quando gli eventi calamitosi hanno devastato il settore agricolo e causato decine di milioni di euro di danni alle infrastrutture.
Sul piano occupazionale, l’ esplosione della disoccupazione e degli ammortizzatori sociali, la precarizzazione del lavoro perpetrata da una politica filo-padronale del Governo nazionale, richiedono una risposta dal basso attraverso forme compartecipate di welfare territoriale, compatibilmente con le esigue risorse destinate agli enti locali. Alla Finanziaria lacrime e sangue si deve rispondere con il reddito sociale, intervenendo attraverso una equa redistribuzione delle risorse che questa regione può vantare. Altra cosa rispetto al bonus benzina che il centrodestra ha sbandierato come compensazione derivante dall'estrazione di 80mila barili di greggio al giorno in Val d'Agri.
In un clima di grave disagio socio-economico, forti sono le spinte verso il lavoro nero e malpagato, con conseguenti ricadute sulla salute dei lavoratori. La politica deve favorire l’incontro domanda-offerta, attraverso una riorganizzazione dei centri per l’impiego, oggi inadeguati.
I nodi da sciogliere sono molti anche rispetto alla composizione di una nuova giunta e richiedono innanzi tutto una chiarezza di fondo a partire da una circoscrizione della coalizione a quelle forze che hanno contribuito alla vittoria del Presidente Stella nel 2009 e che non si prestano a trasformismi ed alleanze ambigue nei territori. Le recenti consultazioni amministrative hanno dimostrato che il centrosinistra vince se presenta candidati credibili e programmi condivisi.
La Federazione della Sinistra che, nonostante l’oscuramento mediatico, ha conseguito significativi risultati sul territorio locale e nazionale, credo possa giocare un ruolo importante nel tentativo di riportare queste tematiche sull’agenda politica della coalizione. Ci si augura che gli alleati siano più rispettosi e meno escludenti rispetto al recentissimo passato.
Il portavoce provinciale PRC-FDS
Nicola SAPONARA
Nicola SAPONARA