Simone Oggionni, sei il capo dei Giovani Comunisti che hanno fortemente contrastato la manifestazione del Blocco studentesco. Dunque essere comunisti è soprattutto essere antifascisti?
Certo, è un elemento essenziale. Non solo per i comunisti ma per tutti i democratici.
Ma forse non è poi così democratico proibire a qualcuno di esistere…
Ci sono leggi che vietano la costituzione di gruppi che si rifanno alle idee del Ventennio.
Ma un comunista è anche un disobbediente, è un’avanguardia. Questa obiezione legalista ce la aspettiamo da altri…
Sarebbe un dramma se la sinistra pensasse di risolvere tutto chiedendo ad un prefetto di vietare una manifestazione fascista. Il nostro è e deve essere un lavoro quotidiano nella società.
Ma vi preoccupa più il fascismo dichiarato del Blocco studentesco o le politiche reali e razziste della Lega?
A noi preoccupa proprio questa commistione tra destra, per così dire, di movimento e destra istituzionale. Non è un caso che molti parlamentari del Pdl, e tra loro molti finiani, hanno firmato l’appello per il diritto di manifestare di Blocco studentesco. Voglio dire: questi gruppi sono responsabili di numerose aggressioni di matrice xenofoba e omofoba. Perché dobbiamo dare loro il diritto di continuare?
In realtà loro dicono il contrario. Sostengono di non avere neanche un indagato per violenze e di subirne.
C’è una galassia dell’estrema destra che è responsabile di continue aggressioni, di continui atti intimidatori. E questa galassia va assolutamente fermata. D’altra parte il lavoro dei nostri padri costituenti si basava proprio su questo: sull’antifascismo.
Ma forse, il messaggio più profondo della nostra Costituzione sta proprio nell’aver rovesciato il carattere discriminatorio, illiberale e violento del fascismo. Perché, dunque, discriminare proprio in nome della Costituzione?
Perché queste persone rifiutano l’impianto stesso di quella Carta. Si tengono fuori dalle regole e dai principi fissati dai costituenti. E per questo non hanno il diritto di manifestare.
14 Maggio 2010
Nessun commento:
Posta un commento