Roma, 21 aprile 2010.
Le modifiche apportate dalla Commissione Lavoro della Camera al ddl lavoro non modificano l’impianto inaccettabile della legge, né il suo carattere incostituzionale. Resta la certificazione in deroga a leggi e contratti, l’attacco ai poteri del giudice del lavoro, l’arbitrato “di equità”.
Resta la compromissione generale dei diritti dei lavoratori con la previsione della dichiarazione preventiva di accettazione di qualsiasi decisione del collegio arbitrale.
Resta il ricatto sui lavoratori precari con il regime delle decadenze.
Si conferma la volontà del governo di svuotare la contrattazione collettiva e arrivare al contratto indivuale, alla polverizzazione e ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro.
Saremo presenti ai presidi davanti alle prefetture promossi dalla CGIL il 26 aprile e al presidio nazionale del 28.
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