giovedì 17 dicembre 2009

Finanziaria 2010 evasori premiati lavoratori puniti

da Liberazione, 17 dicembre 2009, da pag. 1

di Frida Nacinovich

La Finanziaria 2010 non è "light" come la voleva in ministro Tremonti. E' diventata "strong" passando da 4 a 9 miliardi, travolgendo lavoratori e studenti, gli evasori no, quelli si riparano sotto lo scudo fiscale. Welfare, scuola e università subiscono i colpi più duri, anche la sanità pubblica viene aggredita, si salva in parte solo grazie all'opposizione delle regioni,poteva andarle ancora peggio. La metà dei soldi- dice il governo- arriverà dallo scudo fiscale, altri 3 milioni verranno versati dall'Inps, sono quelli del Tfr dei lavoratori dipendenti del settore privato. Un miliardo sarà risparmiato grazie all'accordo con le province di Trento e Bolzano.

La manovra che doveva essere leggera è diventata pesante, anche perchè alla fine Giulio Tremonti ha ceduto ad alcune richieste dei suoi colleghi parlamentari della maggioranza. E' quello che in gergo viene chiamato "assalto alla diligenza". Si è puntualmente verificato anche in questa occasione. Non hanno trovato invece posto nella manovra i tagli delle tasse per famiglie e imprese. Non hanno trovato posto gli incentivi per auto, elettrodomestici, mobili e macchinari utensili che dovrebbero essere contenuti, insieme a sostegni per l'acquisto di computer, in un decreto legge che il governo dovrebbe varare a gennaio. E sempre a gennaio sono rinviati alcuni "nodi" irrisolti, a partire dal tetto ai contributi per l'editoria su cui il ministro dell'Economia ha già annunciato una retromarcia. Staremo a vedere. Di sicuro si profila un aumento di Irap e Irpef nelle regioni dove i conti della sanità sono in rosso. Avanti Savoia.

Con 307 si e 271 no l'aula di Montecitorio dà il via libera alla fiducia sulla Finanziaria. E' la ventisettesima da inizio legislatura. "Lo scudo fiscale rappresenta la più grande manovra finanziaria mai fatta negli ultimi anni" dice il ministro dell'Economia Tremonti. Che indica la cifra di 80 miliardi come possibile traguardo, in realtà fra gli addetti ai lavori circolano cifre ancora superiori, intorno ai 100, 110 miliardi. La spia di un'evasione sistematica, dato incontrovertibile nella storia della Repubblica, sul quale- altro dato storico e incontrovertibile- i governi hanno quasi sempre risposto con condoni più o meno mascherati.

La scelta della fiducia viene difesa dalla maggioranza. Anche se Umberto Bossi ammette: " Se mettono la fiducia è perchè ci sono dei dubbi che succedano pasticci". Una scintilla di sincerità. All'opposto il commento di Fabrizio Cicchitto: " La fiducia non è espediente deplorevole, ma una diretta assunzione di responsabilità". Parole che suonano come una risposta al Presidente della Camera Gianfranco Fini, che il giorno prima aveva criticato la scelta del Governo. E che nel pomeriggio ha avuto un lungo colloquio con Tremonti. "Con Fini i rapporti sono sempre buoni", dice il ministro dell'Economia. Credergli? I quotidiani di proprietà o sotto controllo del Cavaliere continuano a dipingere Fini come un leader criptocomunista, un pericoloso oppositore interno alla linea del caro leader Berlusconi. C'è chi si spinge a definirlo un traditore, un seminatore d'odio, ecc, ecc. In questo scenario non è facile pensare che l'incontro Fini-Tremonti sia finito a tarallucci e vino. Anche se le note ufficiali parlano di rapporti cordiali.

Dure le opposizioni. In particolare l'Idv che parla di un "governo piduista che si occupa solo degli interessi del presidente del consiglio". Mentre l'Udc annuncia un suo "no" perchè questa Finanziaria "ha troppo poco per il lavoro e la famiglia". Infine il Pd che, per bocca di Dario Franceschini, vede nella manovra economica "un altro passo verso una crisi non dichiarata. La fiducia per voi non è più neanche un modo per contrastare l'opposizione ma un modo ordinario per legiferare". I deputati dell' Mpa non partecipano al voto: "Manca il sud". Roberta Fantozzi di Rifondazione Comunista boccia senza appello la manovra: " Si premiano gli evasori e non si fa nulla per alleggerire la pressione fiscale su lavoratori e pensionati. Non c'è nessun intervento sugli ammortizzatori, non ci sono risorse per il contratto del pubblico impiego, c'è un'ulteriore destrutturazione del lavoro con lo staff leasing e altri espedienti. Sulla sanità c'è comunque una stretta". E ancora: " La scuola è la più danneggiata: confermati i tagli della 133(9 miliardi e mezzo nel triennio) , altri 130 milioni alle private".

La manovra passa con la fiducia, prendere o lasciare, a scatola chiusa. Nessuno spazio alla discussione parlamentare, sia a quella fra maggioranza e opposizione che quella interna alla maggioranza. Il governo Berlusconi si trincera. Dietro lo scudo fiscale.

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