“Nelle ultime settimane, com’è noto, è stato attuato un vero e proprio attacco ad un bene pubblico quale la risorsa idrica. Le decisioni assunte a livello nazionale di privatizzare la gestione delle acque rappresentano un evidente tentativo anche di aumentare le tariffe. Abbiamo apprezzato gli orientamenti regionali i quali ribadiscono che, in Basilicata, la gestione delle risorse idriche, per uso plurimo, deve rimanere pubblica”. Ad affermarlo è la presidente del gruppo regionale del Prc in Consiglio regionale, Emilia Simonetti.
“In questo quadro – informa Simonetti - abbiamo presentato una mozione che vuole consolidare la suddetta posizione. Per quanto concerne il settore delle acque minerali, anch’esse risorsa pubblica che, attualmente, in Basilicata è in concessione ad imprese private, si sono manifestate, nelle ultime settimane, vendite delle concessioni, a suo tempo rilasciate ad altri soggetti privati, persino quotati in borsa. Il commercio delle concessioni, rese possibili dalle deregolamentazioni attuate nell’ultima seduta della legislatura 2000/2005, nella quale si approvò la legge sul commercio delle acque minerali della regione, che ha prodotto gravi danni, non solo per quanto concerne i mancati introiti alla Regione, ma anche per quanto riguarda i livelli occupazionali del settore. Gli impegni assunti l’anno scorso – continua Simonetti - in particolare dall’assessore all’Ambiente di ripristinare le norme di garanzia sulla gestione delle concessioni e, soprattutto, l’adeguamento ai parametri nazionali dei canoni, non sono stati ancora mantenuti. Ciò procura, anche, una disinvolta gestione dei bilanci di talune aziende concessionarie dove il passivo è all’ordine del giorno, nonostante i profitti che si manifestano nel settore delle acque minerali. Infatti, è noto, le entrate per tali imprese superano alcune centinaia di milioni di euro”.
“Chiediamo, quindi – dichiara Emilia Simonetti - anche alla luce di quanto sta accadendo alla Gaudianello, trattative di cessione e attacco ai livelli occupazionali, un immediato intervento della Giunta regionale per rispettare gli impegni assunti rispetto alle concessioni e all’adeguamento dei canoni ai parametri medi nazionali oltre al mantenimento dei livelli occupazionali. In ogni caso, interverremo in sede di definizione della Finanziaria regionale per affrontare la questione. Ribadiamo che le risorse provenienti dai canoni sulle acque minerali, sostengono i progetti di disinquinamento dell’area di estrazione. Inoltre – conclude Simonetti - sarebbe opportuno che le autorità competenti in materia di controllo dei bilanci delle società che operano nel settore delle acque minerali, affrontassero con forza il tema relativo alle effettive vendite ed alle entrate e alle presunte passività messe a bilancio”.
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