Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se
I lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese che stanno mettendo in atto tutte le forme di protesta possibili (dal volantinaggio in autostrada ai picchetti in fabbrica) contro la decisione della Fiat che punta ad eliminare la produzione di automobili nella fabbrica palermitana a partire dal 2012 hanno il nostro pieno e incondizionato appoggio nella loro protesta. Che non solo non si deve fermare fino a quando la Fiat non recederà dai suoi intenti ma deve allargarsi e diventare la lotta dei lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani della Fiat.
La proposta avanzata dalla Fiat su Termini Imerese è infatti semplicemente inaccettabile. A Termini Imerese non deve essere tagliato nemmeno un posto di lavoro. Il governo e la regione Sicilia devono dire parole chiare e inequivocabili, su questo. Non possono essere di certo i lavoratori a pagare le conseguenze dell'incapacità del governo, che non ha una politica industriale all'altezza della situazione e che abbandona i lavoratori a un futuro d'incertezza e di disoccupazione, ma anche la Fiat deve prendersi le sue responsabilità. Marchionne non puo' pensare di fare quello che vuole all'estero e poi dismettere una parte preziosa e decisiva degli stabilimenti italiani della Fiat, a Termini Imerese come altrove.
I lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese che stanno mettendo in atto tutte le forme di protesta possibili (dal volantinaggio in autostrada ai picchetti in fabbrica) contro la decisione della Fiat che punta ad eliminare la produzione di automobili nella fabbrica palermitana a partire dal 2012 hanno il nostro pieno e incondizionato appoggio nella loro protesta. Che non solo non si deve fermare fino a quando la Fiat non recederà dai suoi intenti ma deve allargarsi e diventare la lotta dei lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani della Fiat.
La proposta avanzata dalla Fiat su Termini Imerese è infatti semplicemente inaccettabile. A Termini Imerese non deve essere tagliato nemmeno un posto di lavoro. Il governo e la regione Sicilia devono dire parole chiare e inequivocabili, su questo. Non possono essere di certo i lavoratori a pagare le conseguenze dell'incapacità del governo, che non ha una politica industriale all'altezza della situazione e che abbandona i lavoratori a un futuro d'incertezza e di disoccupazione, ma anche la Fiat deve prendersi le sue responsabilità. Marchionne non puo' pensare di fare quello che vuole all'estero e poi dismettere una parte preziosa e decisiva degli stabilimenti italiani della Fiat, a Termini Imerese come altrove.
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