lunedì 14 luglio 2008

Lettera agli iscritti.

Cari compagni,

il II Congresso cittadino di Rifondazione Comunista, svoltosi il 21 giugno scorso, ha aperto una nuova fase per il nostro circolo. Partendo dalla consapevolezza di non essere riusciti in passato a proporre concretamente un programma credibile di alternativa all’attuale classe dominante e dalla certezza di avere le risorse umane e culturali per poter lavorare nel quotidiano al fianco dei cittadini e dei lavoratori, ci siamo riproposti come attori principali di una fase di rinnovamento politico-culturale della nostra comunità.

In un quadro politico costellato da egoismi di gruppi e singoli, interessati prevalentemente alla spartizione di cariche e poteri vari ( vedasi i continui cambi di maggioranza in Consiglio Comunale), il nostro partito ha ribadito la strada dell’autonomia, del dialogo costruttivo con la società civile. La natura stessa del nostro partito ed in particolare del nostro circolo, è quella di interloquire con i cittadini, lavoratori, giovani, disoccupati e pensionati, per carpirne le esigenze, farle proprie e proporsi come loro garante attraverso atti concreti di progettualità e mutualità.

Il circolo deve diventare centro di proposte e assistenza, recuperando la tradizione propria della sinistra comunista e antagonista. Si è quindi reso ancor più necessario la ricerca di un luogo fisico di ritrovo in cui confrontarsi, pur tenendo conto delle scarse disponibilità economiche di un gruppo composto esclusivamente da pensionati, operai e disoccupati.

I nostri cavalli di battaglia sono stati individuati nel rilancio di politiche che favoriscano l’inserimento nel mondo del lavoro senza intermediari mercenari ( sindacalisti di carriera), progetti nuovi e di qualità che vadano a valorizzare settori da sempre trascurati e veri motori della nostra economia: agroalimentare e turismo. In tal proposito vanno viste le nostre istanze tese a incentivare lo sviluppo delle imprese agricole locali, la pubblicizzazione dei bandi europei per lo sviluppo rurale e la riqualificazione del centro storico. Di non secondaria importanza vanno visti i nostri appelli ad una revisione nei metodi di gestione del personale e dei beni comunali, cercando di ottimizzare le risorse a disposizione, garantendo i diritti al cittadino e cercando di sconfiggere clientelismo ed arroganza di pochi caporali.

La strada intrapresa è costellata di ostacoli ed impone uno sforzo considerevole perché nulla di tutto ciò è realizzabile senza una preventiva opera di formazione che tenda a sradicare la nostra comunità dalla secolare sudditanza ai poteri forti e malavitosi che sfruttano il loro ruolo istituzionale a propri fini e come strumento di minaccia verso i più deboli.

La passione delle nostre idee e l’amore per Salandra ci impongono di provarci ed è ciò che faremo con il vostro contributo.